Minturno / Ismef, il commissario chiede la revoca delle convenzioni di Sieci e Castello

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MINTURNO – Immediata revoca delle concessioni all’Ismef sull’ex Sieci e sul Castello Baronale. E’ senza mezzi termini la richiesta al centro della lettera inviata nella giornata di oggi all’Ismef Onlus da parte del commissario prefettizio del Comune di Minturno Bruno Strati.

Nella lettera il dott. Strati ripercorre in premessa tutte le convenzioni stipulate e non manca di citare l’interrogazione presentata dal senatore Claudio Moscardelli e la risposta data dal Ministro delle Infrastrutture (al quale è stata inviata la medesima lettera per conoscenza), recentemente al centro di interventi del candidato a sindaco Gerardo Stefanelli, nella quale – come anticipato anche da Temporeale.info – scrive lo stesso commissario “viene evidenziato che le somme destinate – per un importo pari a 6,7 milioni di euro – alle attività di riqualificazione dell’area ex Sieci, non essendo state utilizzate dall’Ismef, sono cadute in perenzione amministrativa”.

Inoltre, continua il dott. Strati, “si legge nella citata risposta ministeriale che il complesso degli stanziamenti destinati all’ex area Sieci è stato oggetto di ampia riduzione a partire dal 2013, con destinazione di parte delle somme ad altre finalità e che tale stanziamento sia stato totalmente definanziato con la legge di stabilità 2015”.

Secondo il commissario Strati, sono decaduti “i presupposti della concessione delle ex fornaci Sieci e delle altre aree limitrofe nonché del castello baronale Caracciolo Carafa essendo venute meno le risorse finanziarie stanziate”. Per questo motivo, viene richiesto di revocare tutte le convenzioni ancora in essere con l’Ismef Onlus, “a meno che non venga dimostrato da codesto Istituto, entro sette giorni dalla ricezione della presente, di avere la disponibilità economica necessaria per realizzare le attività formative e gli interventi strutturali oggetto delle concessioni”.

La necessità di rientrare in possesso dell’ex Sieci, scrive il commissario prefettizio, “deriva dall’esigenza di procedere con interventi urgenti al fine di evitare il permanere dell’attuale situazione di degrado”, mentre l’acquisizione del castello baronale è necessaria “per riconsegnare alla città un immobile di pregio da utilizzare per scopi sociali e culturali”.

L’Ismef ha quindi sette giorni per fornire una risposta ai quesiti posti dal commissario Strati al fine di mantenere il possesso dei due immobili come avvenuto in questi ultimi dieci anni.
Giuseppe Mallozzi