Itri / L’Udc condanna le intimidazioni a Di Biase e chiede alla magistratura di intervenire

Itri Politica

ITRI – Pronta e sdegnata la reazione del mondo politico locale dopo la denuncia, resa pubblica dall’avv. Mirko Di Biase in occasione della diffusione della nota con cui annunciava di aver rimesso l’investitura a sindaco pervenutagli da Forza Italia, anche per “le intimidazioni (neppure troppo velate), alle quali –riferiva l’avv. Di Biase- sono stato sottoposto”. L’UDC ha pure diramato, in proposito, una nota, fatta pervenire agli organi di informazione dal segretario sezionale Aristide Iacotucci.

Aristide Iacotucci
Aristide Iacotucci

“Le presunte intimidazioni a cui ha fatto riferimento l’Avv. Mirko di Biase, nel suo comunicato stampa, -si legge nel comunicato- hanno destato viva preoccupazione nelle forze politiche itrane. Con il presente atto di denuncia, l’UDC si fa interprete della solidarietà di tutte le forze politiche itrane in quanto tali atti intimidatori non sono mai stati nella cultura e nel comportamento della politica locale. Pertanto, al fine di preservare il sereno e democratico svolgimento della vita politica cittadina, come Udc condanniamo tali intimidazioni e invitiamo l’autorità preposta ad accertare eventuali responsabilità in ordine a tali deprecabili comportamenti”.

Accanto a questo invito alla massima allerta, in paese si coglie anche un altro sentimento diffuso, manifestatosi con il proliferare degli aspiranti candidati sindaci che, fino a domenica, avevano raggiunto, per lo meno nelle intenzioni annunziate a voce, il numero di dieci. “Auspichiamo che a scendere in campo –si legge in un intervento di un “Comitato a difesa dell’identità itrana”- siano figure dalla marcata convinzione ideologica e dalla comprovata capacità di operare in campo amministrativo, oltre che dalla continuità nella militanza politica, escludendo coloro che vantano, nel loro curriculum, anche tre cambi di casacca nel giro di dodici ore. Rifuggiamo anche dal rischio che ci vengano contrabbandati nomi teoricamente accreditati di provenienza dalla cosiddetta Società Civile ma praticamente <sciolti> da obblighi di riferimento a partiti e pertanto difficilmente incontrollabili nell’ipotesi di imprevisti colpi di testa personalistici e perniciosi per la vita amministrativa e pubblica”.

Addirittura ieri, domenica, sulla rete è stato postato un appello al Prefetto affinchè “prolunghi il mandato commissariale alla dott. Raffaella Vano, nella speranza che una raggiunta maturità civica degli Itrani li convinca dell’utilità di cercare una convergenza su due o tre nomi al massimo, rifuggendo dal proliferare dell’anarchica moltiplicazione delle candidature che, fino alla giornata di domenica, aveva registrato la annunciata discesa in campo di dieci aspiranti primi cittadini.