La Stazione Ferroviaria Formia-Gaeta

Formia / Emergenza sociale, risolto il caso del clochard alla stazione ferroviaria

Attualità Formia

FORMIA – Era abbandonato a se stesso. In condizioni infernali: una spalla lussata, la scabbia, una parassitosi sottocutanea ai piedi, causa principale dell’odore pestifero che emanava il suo corpo. Ogni giorno era lì, alla stazione ferroviaria, seduto su una panchina.

Ogni tanto chiedeva l’elemosina. Placido, mai un gesto aggressivo. C’è chi guardava a lui con paura, chi con ribrezzo, chi con umana compassione. Oggi Luigi (nome di fantasia) sta meglio. E’ ospite di una casa d’accoglienza in provincia di Frosinone. E’ ripulito e sottoposto a cure costanti, farmacologiche e psicologiche. Ha accettato di abbandonare la vita raminga per volersi un po’ più bene: mangiare, lavarsi, dormire in un letto, ricostruire una vita di relazioni.

Tutto questo si è reso possibile grazie all’intervento del settore Servizi Sociali del Comune di Formia. Inizialmente, sulla scorta delle segnalazioni di Polfer e pendolari, l’Amministrazione aveva provato a convincere Luigi a raggiungere il Centro di Accoglienza Temporaneo predisposto al porto e gestito dalla Croce Rossa. Niente: accettare di stare in un luogo fisso, soggetto a regole e orari, è quanto di più complicato si possa chiedere ad un uomo abituato a vivere per strada. Attraverso la Croce Rossa, il Comune è riuscito a farlo ricoverare. E, nel frattempo, si è messa in moto la rete degli assistenti sociali. Si è scoperto che Luigi risiede a Mondragone e ha una famiglia. Di lui è stata stilata una scheda personale, tracciato un profilo clinico e psicologico.

In Ospedale è stato lavato (la Croce Rossa ha predisposto una vasca fuori al Pronto Soccorso) e sottoposto alla profilassi per la scabbia mentre il Comune provvedeva alla bonifica della stazione nei luoghi da lui frequentati. Il resto lo hanno fatto gli assistenti sociali di Formia e Mondragone, nel frattempo contattati. Seguendo le norme del settore, Luigi è stato convinto a ricoverarsi. Ora è in una casa di accoglienza dove sembra stia rispondendo bene alle cure.

“E’ un caso che abbiamo seguito con attenzione – commentano il primo cittadino Sandro Bartolomeo e l’Assessora ai Servizi Sociali Eliana Talamas -. Il ringraziamento va al Sindaco di Mondragone Giovanni Schiappa e ai Servizi Sociali del nostro Comune che hanno operato con impegno, competenza e straordinaria umanità. Quando le Istituzioni lavorano insieme e dialogano con la rete del volontariato si ottengono risultati importanti, anche nei casi più complicati”.