Formia / L’accusa di Rifondazione Comunista: “Uno stadio al posto di due”

Formia Politica

FORMIA – “Nel Maggio del 2006 il consiglio comunale di Formia (maggioranza di centrosinistra), con deliberazione n.53/2006, approvava la proposta avente come oggetto ‘una convenzione tra il Comune di Formia e la società CONI Servizi SpA’. Nelle premesse della convenzione si spiegavano meglio i termini dell’accordo tra le parti. In cambio della cessione dello stadio comunale N. Perrone, in località S. Pietro, di proprietà del Comune di Formia, la società CONI Servizi SpA si impegnava a realizzare due campi in erba sintetica dell’ultima generazione, comprensivi di recinzione, esistenti presso l’area dell’ex ENAOLI e la frazione Maranola e a fornire in opera uno spogliatoio prefabbricati con i necessari requisite tecnici e dimensionali, nonché a realizzare sull’area dello stadio N. Perrone, nuovi impianti quali: uno stadio di rugby ed una struttura coperta polivalente per l’esercizio di nuove discipline olimpiche”. E’ quanto dichiara il Circolo “Enzo Simeone” del partito della Rifondazione Comunista di Formia.

“Si autorizzava – prosegue la nota – la giunta comunale ad approvare il progetto definitivo di riqualificazione dei campi sportivi comunali ed i tempi di consegna delle opere che il C.O.N.I. che avrebbe realizzato, nonché l’ulteriore specificazione di impegni sempre da parte del C.O.N.I. nei confronti della Città di Formia attraverso la stipula di apposita convenzione. Si impegnava inoltre il sindaco (allora Sandro Bartolomeo) a verificare la possibilità di edificare un nuovo stadio di calcio in altra zona della città.

Nel luglio 2006 si riuniva il consiglio di amministrazione della CONI Servizi SpA che autorizzava, all’unanimità, la stipulazione di un contratto con il Comune di Formia per l’acquisto del campo di calcio e della relativa area di mq. 12.800 confinante con il Centro di Preparazione Olimpica, a fronte della realizzazione da parte della Società stessa di opere, su altro impianto sportivo del Comune di Formia, comportanti un onere non superiore ad € 2.165.800.
Dalla lettura del verbale abbiamo appreso che nel frattempo il comune di Formia aveva richiesto la realizzazione di un solo impianto in luogo dei due originari, mediante ampliamento e completa risistemazione di quello esistente nella frazione di Maranola.

Ignoriamo se questo cambio di rotta (uno stadio invece di due) abbia avuto il benestare del consiglio comunale, sappiamo solo che nel novembre 2006 veniva redatto presso il notaio Raffaele Ranucci l’atto che sanciva ufficialmente l’avvenuto scambio tra il comune di Formia e la società CONI Servizi SpA.

Nell’atto n.92667 del 28/11/2006 vi è un passaggio che è interessante e cioè che “il Comune di Formia con delibera del Consiglio Comunale del 31 maggio 2006 n.53 – che in copia autentica si allega al presente atto sotto la lettera “B” – ha autorizzato la predetta cessione in cambio della realizzazione dei lavori presso l’impianto in Maranola, così
come specificato nella delibera della Giunta Comunale n. 401 del 24 novembre 2006 (non è allegato all’atto). Non è stato cioè il consiglio comunale ha decidere la soluzione di uno stadio invece di due ma la giunta comunale, senza che quest’ultima avesse un mandato esplicito (o almeno manca agli atti in nostro possesso). Cosa che a nostro avviso è una forzatura grande come una casa, tanto grande da rasentare l’illegittimità. D’altronde questo è il modo con il quale viene amministrata la nostra città.

Ma non finisce qui. Infatti siamo a oltre nove anni dalla stipula dell’atto presso il notaio Raffaele Ranucci e alcune cose rimangono oscure e sono: 1) il costo complessivo dell’opera 2) Il costo che graverà su noi cittadini, visto che l’impegno di spesa che la società CONI Servizi SpA si è impegnata a coprire è di soli euro 2.100.000 a fronte di una spesa indefinita e che comunque continua a lievitare visto che sono necessari ulteriori lavori stante lo stato dell’impianto 3) le motivazioni del ritardo nel completamento dell’opera 4) le vere motivazioni che hanno spinto l’allora amministrazione Bartolomeo a impegnarsi nello scambio e cioè il perché si è passati dalla formula di due stadi a quella di uno e perché si è voluto penalizzare nuovamente Gianola 6) l’iter procedurale è stato legittimo oppure no? 7) Visto che è stato realizzato di recente se è adatto o meno ad ospitare i disabili.

Ovviamente non ci aspettiamo alcuna risposta da un’amministrazione che si è sempre caratterizzata per l’assenza di trasparenza e di una progettualità che sia capace di essere al servizio dei cittadini e non dei soliti noti.
D’altronde è sotto gli occhi di tutti l’incapacità della stessa di amministrare per il bene comune e non per il bene di pochi privilegiati”.