Gaeta / Arenauta, crolli misteriosi e sospetti

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GAETA – A forza di evocarli i crolli sulla spiaggia dell’Arenauta sono arrivati veramente. Nei giorni scorsi infatti, in almeno tre punti diversi e distanti tra loro, sulla spiaggia sono “atterrate” tre serie di massi. Le dimensioni sono tali da non lasciar scampo, qualora raggiungano una persona. Per primi se ne sono accorti i pescatori. Alcuni massi infatti, per una sconosciuta legge fisica sul moto dei corpi, sono arrivati fino in riva al mare, ad una ventina di metri dalla falesia.DSC_0900

C’è poi un altro elemento che lascia perplessi. Mai come quest’anno le piogge sono state contenute, se non inesistenti rispetto alla media delle stagioni invernali. A memoria d’uomo nessuno ricorda movimenti rocciosi di entità consistente in questa zona. IMG-20160307-WA0020Qualche disgaggio fu compiuto diversi anni fa da spittatori esperti, ma poi, a seguito dell’ordinanza della Capitaneria di Porto, l’intera parete rocciosa fu abbandonata anche dagli arrampicatori. Nel periodo estivo l’arenile è stato invece teatro negli ultimi anni degli appetiti di tutte le amministrazioni comunali che si sono succedute.

DSC_0879Sotto la giunta Magliozzi fu presidiata dai vigilantes, sotto quella Raimondi fu recintata con pali e una grata di ferro, sotto quella Mitrano tornarono i vigilantes armati di pistola. Motivazione? Sempre la stessa: la zona è pericolosa ed i naturisti, che la frequentano da almeno trent’anni, offrono un’immagine sconveniente. Quei momenti “caldi” che videro le ruspe scendere sull’arenile sembravano del tutto dimenticati ma, mentre Gaeta è in attesa del nuovo piano spiaggia, si apre ora un altro capitolo. DSC_0907Infatti, contestualmente, come è testimoniato da un’ampia documentazione fotografica pervenuta, nel costone sopra la falesia sono in corso diverse movimentazioni.

Oltre ai massi sono presenti sul posto – sempre da quanto risulta dalla documentazione fotografica in possesso (vedi immagine in basso) – diversi strumenti di lavoro. L’area si trova sotto la strada regionale Flacca ed è recintata con una rete metallica, ma è sicuramente a meno di 300 metri dal mare, quindi soggetta al vincolo demaniale e, probabilmente, anche a quello idrogeologico. C’è poi l’ordinanza del sindaco Mitrano che vieta l’accesso (e dunque anche qualunque tipo di lavori) sulle falesie di ponente. Non sta certo a noi stabilire se ci sia correlazione tra le due cose ma le circostanze appaiono quantomeno singolari.

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