Minturno / “No all’impianto di mitilicoltura”. I Circoli del PD del Golfo scrivono a Zingaretti

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MINTURNO – No ad un nuovo impianto di mitilicoltura nel Golfo di Gaeta e in particolare a Scauri. E’ quanto ribadiscono i Coordinatori dei Circoli del Partito Democratico di Formia, Gaeta, Minturno, Castelforte, Santi Cosma e Damiano, Itri, Spigno Saturnia all’indomani della riunione tenutasi presso il circolo formiano del PD, in una lettera inviata al Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, al Presidente della Provincia di Latina, Eleonora Della Penna, all’Assessore Regionale all’Ambiente, Fabio Refrigeri, all’Assessore all’Agricoltura, Carlo Hausmann, al Ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti, ai Consiglieri Regionali Enrico Forte e Rosa Giancola.

“La tutela delle acque del golfo e la compatibilità delle attività economiche – si legge nella missiva – rappresentano temi ormai irrinunciabili per i Comuni di Gaeta, Formia e Minturno. Il nostro è un appello rivolto ai comuni del golfo, alla Regione Lazio, alla Provincia di Latina, alla Capitaneria di Porto, all’Autorità Portuale e a tutti gli altri Enti interessati. L’ennesima autorizzazione, in procinto di essere rilasciata, per l’impianto di filari destinati alla coltivazione dei mitili nella rada e di fronte al litorale di Minturno, in prossimità delle spiagge e in promiscuità con balneazione, vela ed altri sport nautici, non è più sostenibile.

Già nel 2006 la Regione Lazio aveva sottoscritto, con il Comune di Formia, un protocollo di intesa che prevedeva due anni di sperimentazione per gli allevamenti di mitili e pesci nelle acque più esterne del golfo con il definitivo spostamento nel 2009. Tali indicazioni erano confortate da un attento studio promosso dalla Provincia di Latina e affidato al Prof. Domenico Ardizzone, il quale a conclusione del suo lavoro (anno 2003) dichiarava testualmente: “le condizioni osservate per il Golfo di Gaeta devono essere considerate critiche e questo non tanto per la presenza di uno specifico fattore di alterazione quanto per la concomitante presenza di più fonti di alterazione che in un contesto semichiuso e a scarso ricambio creano uno stato di notevole stress ambientale rispetto alle condizioni medie tirreniche”.

Il 4 marzo 2008, il Consiglio Regionale approvò la legge n. 4 in materia di: “Disposizioni per lo sviluppo sostenibile e la valorizzazione delle attività professionali della pesca e dell’acquacoltura” prevedendo una serie di norme per lo spostamento degli allevamenti ittici e per una regolamentazione più stringente degli allevamenti di mitilicoltura. Il 19 Febbraio 2010 la Regione Lazio dichiarò “Area Sensibile” il Golfo di Gaeta con l’adeguamento dei depuratori da realizzare entro il 2015. Nel 2011 fu archiviata un’indagine condotta dalla Procura di Latina (procedimento 12907/2006 contro ignoti) su iniziativa del Comune di Formia circa le cause dell’inquinamento delle acque del golfo. Anche in quel caso la perizia affidata all’ingegnere Luigi Boeri fu chiarissima: sostanziale insostenibilità dell’apporto di sostanze organiche nelle acque del golfo, caratterizzato da un contesto semichiuso e a scarso ricambio.

Negli anni successivi il progetto SAMOBIS e le ripetute indagini delle Procure di Latina, e più recentemente Cassino, ribadivano la necessità, date le condizioni critiche delle acque del golfo, di eliminare ogni fonte di inquinamento con particolare riguardo alla diffusione in mare di elevate percentuali di sostanze azotate provenienti dall’agricoltura, dal trattamento dei reflui urbani e dagli allevamenti di mitili e pesci.

Nel Gennaio 2014 fu inoltrata alla Regione Lazio l’ennesima domanda di concessione per realizzare ulteriori impianti di miticoltura in un’area localizzata di fronte al Porto Commerciale di Gaeta ed il litorale di Vindicio nel Comune di Formia, ad una distanza di circa 1,0/1,3 Km. dalla costa. Ad oggi tale concessione sembrerebbe ancora non essere stata rilasciata. Analogamente nel Comune di Minturno, è stata richiesta una concessione per realizzare un allevamento di mitili su di un’area di circa 300.000 mq di mare antistante il litorale.

Siamo contrari a questi impianti data la loro oggettiva incompatibilità con la balneazione e le attività turistiche ad essa collegate, con la pratica degli sport velici e la pesca. Occorre una volta per tutte definire le attività sul mare affinchè siano compatibili con lo sviluppo sostenibile del golfo e della conurbazione di Gaeta-Formia-Minturno. Per tali ragioni si chiede alla Regione Lazio e agli altri Enti interessati di: a) sospendere ogni nuovo insediamento di maricoltura; b) istituire una commissione permanente al fine di raccogliere tutte le indagini, gli studi e le analisi condotte sulle acque del golfo; c) pianificare e condividere il superamento delle attività di maricoltura, l’adeguamento degli impianti di depurazione delle acque reflue, il contenimento dell’uso dei concimi nelle attività agricole del territorio del golfo”.