Come ho già ribadito altre volte, l’Accordo di Programma è stata una ottima iniziativa, ma ha perso forza e capacità di produrre risultati nel momento in cui è stata gestita fuori dai confini provinciali. Lavoriamo, certo, ad una ulteriore progettualità in tal senso, che però abbia una Cabina di regia territoriale e mettiamo al centro le Piccole e medie imprese. Allo stesso tempo, parallelamente, come sostiene D’Amico, lavoriamo su ipotesi di più immediata realizzazione come la richiesta dell’istituzione delle aree di crisi. Mi pare condivisibile l’idea messa sul tavolo dal Presidente di Confimprese di recuperare la zona dell’Interporto e di trasformarla in progetto pilota per nuovi investimenti a burocrazia zero, sgravi per le imprese e per coloro che assumono.
Proprio il tema del lavoro, e di quello giovanile in particolare, deve essere prioritario. I dati sulla disoccupazione sono drammatici, le vertenze che vive questo territorio sono troppe e non accennano a diminuire. Alle tante famiglie, a tanti ragazzi, che vivono nell’emergenza e nella precarietà, la politica deve offrire quelle risposte che si attendono. Ecco perché fare squadra non è un semplice slogan, ma una prospettiva non più rinviabile. Il territorio acquisisce attrazione se offriamo un contesto in cui per gli investitori è conveniente radicarsi, altrimenti assistiamo impotenti al fuggifuggi dei capitali e al deperimento economico locale. Dobbiamo essere capaci di tutelare un ecosistema favorevole alla nascita e crescita delle imprese produttive, senza allevarle per poi divorarle fiscalmente, in un ambiente competitivo libero dalla discrezionalità burocratica che agisce spesso da freno allo sviluppo”.
E’ quanto afferma il vicepresidente della Provincia di Frosinone Andrea Amata