Latina / Liste di attesa bloccate, Assotutela denuncia la Regione Lazio

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LATINA – L’associazione assotutela ha denunciato la Regione Lazio nella persona del presidente Nicola Zingaretti alla procura della repubblica per la vicenda delle liste d’attesa bloccate. Le lunghe code per compiere esami presso le strutture ospedaliere pubbliche o addirittura la mancata accettazione delle prenotazioni, era stato oggetto di una pesante discussione tra un gruppo di cittadini e l’ormai ex manager di Asl Latina Michele Caporossi, in una delle sue ultime apparizioni pubbliche prima di lasciare l’incarico. Invitato presso la saletta San Probo della parrocchia di Sant’Erasmo di Formia dall’associazione Libera, il direttore generale era stato sottoposto ad un fuoco di fila in particolare per gli esami diagnostici di mammografia e per il centro trasfusionale. Durante l’incontro il manager aveva promesso di prendere nota, ma ora è tutto demandato al suo sostituto. “Le nostre – ha detto il consigliere regionale Giuseppe Simeone in una dura nota diramata oggi – non erano Fantasie”. Di seguito la nota di Assotutela sulla situazione sanitaria della provincia di Latina e dell’intera regione.
“La nostra Associazione a tutela dei diritti dei cittadini ha proceduto alla denuncia, presso le autorità competenti, del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, per non ottemperare al decreto 124/98 e all’articolo 32 della Carta Costituzionale (La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana). I motivi sono riferiti ai tempi d’attesa pressoché esplosi negli ultimi mesi per mancanza di controllo e procedure di abbattimento”. Una di queste potrebbe essere il potenziamento del Recup.
E’ quanto dichiara il presidente di Assotutela, Michel Emi Maritato.
“Dopo accurate indagini svolte dall’associazione abbiamo appurato che la sanità della Capitale, dell’hinterlnd e delle altre province della Regione è al collasso. Prendendo in esame i tempi d’attesa per alcune prestazioni, che variano da Asl ad Asl, e sono tutte fuori tempo massimo. Per esempio, per un ecocolordoppler dei vasi epiaortici nell’ospedale di Tivoli passano più di 8 mesi per dirne una. Per altre Asl, come per esempio la Roma E, per alcune prestazioni risultano addirittura chiuse le liste prenotazione – precisa Maritat.
Di seguito alcuni esami e i tempi per sostenerli:
Ecocolordoppler cardiaco a riposo o dopo sforzo: i tempi hanno una media di 200-350 giorni a seconda delle Asl o Aziende ospedaliere: novembre del 2016 presso l’Asl Roma B, nell’Asl Roma A, Asl Roma H, ottobre 2016 all’Asl Roma E settembre 2016 presso l’Asl Roma F o addirittura febbraio 2017. Protesi al ginocchio e operazione all’anca scende: I tempi di attesa media negli ospedali romani sono a 18 mesi per la protesi al ginocchio quando ci si rivolge agli specialisti del Fatebenefratelli dell’Isola Tiberina o a quelli del Santo Spirito. La lista d’attesa per l’operazione all’anca scende a 17 mesi, sfiora i sei mesi al Cto ma si attesta su appena 30-40 giorni al Sant’Eugenio. Ecografie del Capo e del Collo: Pressoché impossibile una prenotazione entro i 365 giorni in molti ospedali romani. Ecografie dei cavi ascellari e della cute e sottocute: siamo ai 9 mesi almeno di attesa nel territorio di tutto il Lazio. Ecografia Cardiaca – Ecocardiogramma M/B: occorre attendere, sino a Settembre nell’Asl Roma H ad Albano, a Dicembre presso l’Asl Roma D e Gennaio presso l’ Asl Roma G, Febbraio presso l’Asl Roma F sino ad un anno circa presso l’Asl Roma C ed il San Camillo Forlanini. Risonanze magnetiche al cervello e tronco encefalico: Occorre attendere 240 giorni a Frosinone, circa 300 giorni per il Policlinico Tor Vergata, non ci sono disponibilità o sono oltre i 365 giorni presso l’Ospedale Sant’Andrea, presso il San Camillo de Lellis a Rieti, presso il Santo Spirito nell’Asl Roma E, ad Albano nell’Asl Roma H, nell’Asl Roma A presso il Nuovo Regina Margherita, a Belcolle di Viterbo, al San Camillo di Roma e al San Giovanni Addolorata.
“L’assurdo è che pagando le stesse prestazioni ossia prenotando in regime di intramoenia come per incanto – aggiunge Maritato -, nello stesso ospedale e con lo stesso medico professionista, la prestazione si ottiene massimo entro 2 giorni. A questo proposito la denuncia presentato alla Procura di Roma si propone di chiedere l’avvio di un’indagine per valutare le violazioni palesi di legge. E in virtù di queste Assotutela, chiede alla Regione Lazio di potenziare il servizio Recup aprendo e concedendo l’intero pacchetto delle prestazioni del servizio sanitario alle agende di prenotazione che ad oggi, per alcune strutture, sono ridotte addirittura al 10 per cento. Ed è proprio in tal senso che – conclude Maritato – il servizio Recup può essere utilizzato come strumento di controllo sugli sprechi e sull’inappropriatezza delle prestazioni sulla spesa sanitaria regionale”.

(nella foto di copertina un momento del dibattito sulla sanità tenutosi a Formia alla presenza dell’ex manager di Asl Latina Michele Caporossi)