Gaeta / La commemorazione del beato Paolo Manna alla Montagna Spaccata

GAETA – I missionari del PIME che curano spiritualmente il Santuario della SS.ma Trinità di Gaeta, noto come la Montagna Spaccata, festeggiano quest’anno due importanti ricorrenze legate al beato Paolo Manna.

Anzitutto sabato 16 gennaio, memoria liturgica del beato Manna, alle 17 è prevista la Solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta dal Rettore padre Pasquale Simone e concelebrata dagli altri quattro religiosi del Santuario, padre Salvatore, padre Vincenzo, padre Silvano e padre Roberto.

Quest’anno si celebra inoltre il centenario dell’Unione Missionaria del Clero da lui fondata (oggi PUM, Pontificia Unione Missionaria), per decreto di Pio XII del 28 ottobre 1956. La diffusione dell’Unione fu rapida, dopo che il Papa Benedetto XV, nell’enciclica Maximum Illud (1919), raccomandava la sua presenza in tutte le diocesi. In pochi anni l’Opera si è estesa quasi in tutto il mondo.

Nel Primo Congresso dell’Unione nel 1922, Benedetto XV dichiarava la necessità dell’insegnamento nei seminari della Missiologia. Nei suoi scritti padre Manna insisteva sul ruolo insostituibile dei sacerdoti in ordine all’annuncio del Vangelo e all’educazione di una coscienza missionaria nei laici.
Egli era convinto che finché i preti e i vescovi non fossero stati convertiti all’idea missionaria, le missioni restavano un fatto affidato solo a quel manipolo di missionari, assolutamente insufficienti per la missione universale della Chiesa.
Padre Paolo Manna nacque ad Avellino il 16 gennaio 1872. Ordinato sacerdote nel 1894, partì per la Birmania Orientale (oggi Myanmar) nel 1895. Vi rimase per circa 10 anni, ma nel 1907 per motivi di salute dovette lasciare la missione. Aprì il “Seminario Meridionale per le Missioni Estere”; fu superiore Generale del PIME (1924-1934); promosse l’Unità dei cristiani con il libro “I fratelli Separati e noi” (1941). Morì a Napoli il 15 settembre 1952; fu beatificato dal Papa Giovanni Paolo II il 4 novembre 2001. Le sue spoglie riposano a Trentola Ducenta (CE) nella cappella a lui dedicata. Questo il suo motto: “Tutta la Chiesa per tutto il mondo”.
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