Gaeta / “Quali comunicazioni sociali?”, il convegno all’Arcidiocesi

GAETA – “Quali comunicazioni sociali?”: questo il titolo dell’evento in programma venerdì 15 gennaio dalle ore 10:00 alle ore 12:00 presso Palazzo De Vio a Gaeta (Piazza De Vio 7), organizzato dall’Ufficio per le Comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi di Gaeta rivolto ai giornalisti e a tutti gli operatori dell’informazione.

Ricorre, infatti, nel mese di gennaio la festa di San Francesco di Sales (24 gennaio), patrono dei giornalisti; ricorrenza in cui tradizionalmente la Chiesa intende dare il suo contributo per la formazione di coloro che operano nel mondo della comunicazione.

Relatori dell’incontro saranno il Direttore responsabile del quotidiano nazionale Avvenire Marco Tarquinio e il Direttore dell’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni sociali della CEI don Ivan Maffeis, entrambi giornalisti ed esperti nel campo delle comunicazioni sociali. Dopo il saluto dell’arcivescovo Fabio Bernardo D’Onorio, introduce i lavori don Maurizio Di Rienzo, Direttore UCS Gaeta. Modera la giornalista Simona Gionta.

Don Ivan Maffeis

“Comunicare cercando e raccontando verità”: partendo dall’efficace citazione di Don Ivan, si cercherà con l’aiuto dei relatori di raccontare “l’altra comunicazione”. In un’epoca e un Paese dove spesso si fa rumore, confusione, si parla per qualcuno e non per il lettore, si racconta solo parte dei fatti, fanno notizia solo alcune questioni, è necessario far emergere la bellezza delle “vere” comunicazioni sociali di chi, anche nel proprio piccolo, cerca e racconta verità.

L’incontro gratuito è accreditato presso l’Ordine dei Giornalisti del Lazio per la formazione continua dei giornalisti. E’ già possibile iscriversi tramite piattaforma SIGEF.

“Per l’Arcidiocesi di Gaeta è un onore avere come ospiti due personalità illustri come il direttore Tarquinio e don Maffeis” – afferma don Maurizio Di Rienzo – “inoltre ringraziamo l’Ordine dei Giornalisti per aver concesso la valenza formativa a questo incontro per gli operatori dell’informazione del nostro territorio che, spesso, sono costretti a frequentare corsi in città più lontane”.

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