Itri / Torna la rassegna cinematografica “Krisis”

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ITRI – La rassegna cinematografica “Krisis” torna a Itri in versione invernale. Questa edizione sarà dedicata al ventennale dai tragici fatti di Srebrenica e della guerra dei Balcani: un vero e proprio genocidio perlopiù dimenticato. Il titolo scelto è “Il silenzio delle sirene” perché si ispira in parte all’omonimo racconto di Franz Kafka ed in parte riprende una serie del pittore originario di Itri Normanno Soscia, che ha dipinto “I pescatori di sirene”. Il primo appuntamento è quello di martedì 29 dicembre, cui seguirà quello di mercoledì 27 gennaio, peraltro Giornata della Memoria.

Krisis_SrebrenicaMartedì prossimo alle ore 21 sarà proiettato nella Sala consiliare del Comune di Itri il film “Souvnir Srebrenica” di Luca Rosini, Alberto Bougleux e Roberta Biagiarelli. La proiezione sarà preceduta dalle letture a cura dell’attrice Serina Stamegna e di Marco Grossi, critico cinematografico, mentre a seguito del video si svolgerà un interessante dibattito animato da Simone di Biasio con la partecipazione del filosofo Gaetano Saccoccio, della regista Flavia Ricci e dello psichiatra Massimo Disint, nonché di Salvatore Mazziotti, docente di filosofia e ideatore dell’iniziativa con l’associazione “Lokomotiv Musik”.

“Souvenir Srebrenica” è una pellicola che racconta la follia della guerra e l’inutilità della violenza. Un film documentario, un esperimento che vuole incastrare (e riesce a farlo) la struttura del monologo teatrale con pezzi documentari, filmini amatoriali, riprese ufficiali fatte all’epoca dei tre anni di assedio della città di Srebrenica, dal 1992 al ’95, materiali che provengono dalle fonti più diverse. Ci sono i filmati delle udienze del processo in corso al Tribunale dell’Aja contro Mladic e Karadzic, responsabili militare e politico della strage, accusati di genocidio e in seguito arrestati dopo molti anni di latitanza.

Ci sono le riprese fatte in un campo profughi: sono immagini delicate e malinconiche, girate nelle baracche, nei cortili, nelle piccole cucine del campo. Ci sono poi le riprese amatoriali, le più agghiaccianti, che oggi sono prove messe agli atti dei processi in corso; riprese fatte dai soldati assassini dell’esercito serbo, che per una forma malata di auto-celebrazione filmavano le esecuzioni degli ostaggi musulmani. Il documentario ci presenta inoltre le vite dei sopravvissuti alla pulizia etnica, persone aggrappate al solo presente. Un’umanità semplice, impegnata nella ricostruzione di una città fantasma. I filmati dell’epoca realizzati in gran parte con telecamere amatoriali ci riportano a quei giorni drammatici quando nell’ex Jugoslavia morire era di una facilità sconcertante.

Ma perché le sirene con questo drammatico avvenimento? Perché intanto bisognerebbe riconsiderare – anche filosoficamente – la figura di Ulisse, il primo eroe borghese che dà ordini, tiene in mano le redini della casa, sostituisce il profitto e l’utile alla bellezza. Lui fu l’unico ad ascolatre le sirene, ma non permise lo stesso ai suoi compagni. Ecco, oggi queste sirene non possono proprio più cantare perché ci lasciamo alle spalle un Novecento scritto da tanti Ulisse sanguionari e calcolari, dittatori che hanno sottomesso le loro genti.

Mercoledì 27 Gennaio 2016 ore 21:00 presso il Museo del Brigantaggio sarà invece proiettato il film “La scelta di Sophie” di Alan J. Pakula.