Formia / Emodinamica verso la chiusura?

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FORMIA – Un consiglio comunale straordinario ed un appello al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Affila le armi il sindaco di Formia Sandro Bartolomeo per evitare la chiusura del servizio di emodinamica offerto dall’ospedale Dono Svizzero di Formia, all’interno del reparto di cardiologia, anch’esso in pesante deficit di personale.

“Il primario di cardiologia – ha detto questa mattina in conferenza stampa il primo cittadino – andrà in pensione a breve ma, di fatto, con le ferie è già assente. Per quanto riguarda invece l’emodinamica, attualmente si sta lavorando solo nelle ore diurne (8 – 16) mentre non è coperto né il turno pomeridiano né quello notturno”.

cs stampa - stanza del sindaco di Formia
cs stampa – stanza del sindaco di Formia

“Le mie segnalazioni non sono dirette al manager Caporossi, che ha già mostrato a suo modo di condividere le mie preoccupazioni, piuttosto al presidente della Regione Lazio, l’unico che può autorizzare deroghe al blocco delle assunzioni dovuto al ripianamento del buco sanitario regionale”.

Una voragine da 10 milioni di euro che potrebbe vanificare ancora una volta l’operato dell’asl di Latina, nonostante il nuovo piano aziendale del direttore generale preveda un notevole aumento dei posti letto proprio su Formia e Latina.

A metà degli anni ottanta Cardiologia aprì li battenti con 13 dipendenti, tre in forza tra Gaeta, Minturno e Ponza. Negli anni novanta il personale si ridusse ad 11 unità, con ambulatori e collegamento di telemedicina per le urgenze con Ponza e Ventotene. Nel 2008 prese avvio il preziosissimo servizio di emodinamica con contestuale chiusura degli ambulatori di Minturno, Gaeta e Ponza.

Ad oggi, con il pensionamento del dottor Sandro Nello (attualmente in ferie), facente funzione da oltre 6 anni, il personale non rimpiazzato giunge alle 6 unità. Rimangono attualmente in servizio effettivo dunque solo 7 medici, di cui due precari. Al quadro si aggiunge la scadenza dell’aspettativa per il dottor Raffaele Papa che, se la regione non interverrà, sarà costretto a tornare presso l’asl di provenienza (ospedale Monaldi). Certificando di fatto la chiusura dell’emodinamica per impossibilità di funzionamento. Centinaia sono poi i giorni di ferie non fruite, travisando le normative europee che prevedono il riposo obbligatorio. Il record spetta al dottor Carlo Alfano, con 350 giorni. Non va meglio nemmeno per il personale paramedico, avanti con l’età e con evidenti limitazioni: 6 paramedici sono abili al lavoro ma con funzioni limitate.

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“Se andrà via – ha insistito Sandro Bartolomeo – chiedo sia indetto immediatamente il concorso per il nuovo primario e la stabilizzazione dei due medici di emodinamica insieme al passaggio del servizio da h6 ad h12. In base al piano aziendale, chiedo uno stralcio e che una deroga delle 12 previste per quest’anno venga concessa proprio a Formia”.

Alla conferenza stampa erano presenti la presidente della commissione alla sanità del comune di Formia Mariantonietta De Meo ed il responsabile del servizio di telemedicina, Francesco Carta.

Francesco Carta ha sottolineato come Formia serva ormai un comprensorio tra i 200.000 ed i 300.000 abitanti, considerando che le strutture ospedaliere di Terracina, Fondi e Cassino non sono dotate del servizio di Emodinamica.

“Ho già investito della questione il consigliere regionale Enrico Forte – ha spiegato Mariantonietta De Meo – Dopo Pasqua ci sarà un incontro alla presenza del sindaco qui a Formia per illustrare nei dettagli la gravità della situazione. L’intenzione è di condividerla con tutte le forze politiche attraverso la presentazione di un ordine del giorno in consiglio comunale”.