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Formia / Il teatro Bertolt Brecht a Siviglia

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FORMIA – Dopo l’Albania e la Tunisia, il Teatro Bertolt Brecht di Formia continua con le sue trasferte estere sulla scia del Festival dei Teatri d’arte Mediterranei che il prossimo agosto sarà alla sua XII Edizione. Partnership internazionali che si stanno consolidando per poter portare a Formia artisti, studiosi ed intellettuali dalle diverse realtà del Mediterraneo.

Maurizio Stammati
Maurizio Stammati

In quest’ottica il collettivo sarà a Siviglia l’11 e il 12 Dicembre per partecipare al XII congresso internazionale del gruppo di ricerca ‘Escritoras y Escrituras Locas’ dal titolo, ‘Escritoras y Personajes Femeninos Cuestionando Las Normas’. Un ricco programma che unisce docenti universitari, ricercatori e professionisti provenienti da diversi Paese promosso dalla Facoltà di Filologia dell’Università di Siviglia. Molti scrittori di diverse letterature sono stati descritti come “eccentrici”, “disadattati”, “pazzi”, “folli” perché le loro opere non aderivano agli standard e agli schemi sociali convenzionali con le immagini della fuga, del confino o esilio, metafore di reclusione, solitudine, tristezza, depressione, figure di rifiuto, negazione della morte, cercando rifugio in paradisi artificiali ,utopici, narcotici, allucinogeni. Anche molti personaggi femminili emersi dalla penna di questi scrittori presentano queste caratteristiche. La conferenza ospita giornalisti, critici letterari, esperti di studi culturali, studi postcoloniali, studi di genere e femministi , artisti per analizzare la “follia” come un modo clandestino di pensiero, come una forma di creazione e di innovazione nella cultura e come forma di rifiuto di convenzione, resistenza e dissenso.

In questo contesto il teatro Bertolt Brecht proporrà Sabato 12 Dicembre alle ore 13:00 una lettura interpreta dal titolo “Nata il 21 a Primavera, omaggio a Alda Merini” con Francesca De Santis e Maurizio Stammati. La lettura sarà presto spettacolo e debutterà all’interno della stagione dei teatri off “Teatro libera tutti” promossa dal collettivo.

In uno spazio caleidoscopico, trasformato dalle molteplici messe a fuoco, c’è una donna. E’ Alda raccontata. E’ Alda che si racconta. Dall’atrio di un palazzo ad una casa vissuta, da una stanza segregante ad una solitaria parete echeggia un racconto intimo a testimonianza dell’intreccio di sofferenza e libertà, visioni e deliri, poesia e malattia. E’ la trama di una vita, la vita di una donna che “nata il 21 a primavera non sapeva che essere folle, aprire le zolle, potesse scatenar tempesta”. Primo tentativo di messa in scena attraverso la lettura e l’interpretazione di testi sulla vita e le poesie di Alda Merini.