Fondi / Idrovora Acquachiara, Antonelli: “Soldi ‘impantanati’ per la riqualificazione”

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FONDI – Il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Appio Antonelli, interviene sulla situazione dell’Idrovora dell’Acquachiara. Di seguito la nota.

Appio Antonelli
Appio Antonelli

La cosiddetta “macchina vecchia di pantano”, risalente alla fine dell’800, precisamente al 1880, ribattezzata qualche anno dopo come “Idrovora dell’Acquachiara” (l’idrovora è una grossa pompa che sposta grandi masse d’acque per opere di bonifica o in caso di alluvione), ha avuto, durante il periodo di piena operatività, una notevole utilità storica per la nostra piana contribuendo alle opere di bonifica operate sul nostro territorio. Finito il suo percorso di vita e non essendo più funzionale come prima, grazie al programma e ai fondi strutturali europei del DOCUP 2000-2006 (Documento Unico di Programmazione) dedicati alle zone svantaggiate del Lazio, la nostra città ha usufruito di detti fondi per la riqualificazione e valorizzazione di quest’opera d’archeologia industriale e di grande valore storico, essendo stato il simbolo dell’epopea della bonifica della nostra Piana.

I fondi strutturali (circa 3 milioni di €) sono stati stanziati per dare all’idrovora una nuova immagine e soprattutto un nuovo ruolo: quello di “Area Museale Multimediale” con annesso centro di documentazione sulla bonifica delle paludi di Fondi. Se fosse stato completato il progetto, ciò avrebbe permesso di aprire la struttura ai visitatori di varia natura quali ingegneri, studiosi, curiosi, scolaresche etc. e sarebbe stato predisposto in futuro come polo di ricerca. In poche parole si prospettava di far diventare la struttura un vero e proprio “Business Innovation Center”.

Tutti questi bei progetti, guarniti a suo tempo da bellissime parole, non hanno avuto nemmeno la forza e il piacere di arrivare ad una sua inaugurazione né tantomeno ad un’apertura ufficiale.

La storia è emblematica, l’Unione Europea molto generosa in quel periodo, mette a disposizione parecchi fondi, la Regione Lazio (come anche molte altre Regioni) prende e dà ai Comuni che hanno idee meritevoli. Come sempre in questi casi, si ha l’occasione ghiotta di calamitare risorse finanziarie sul territorio per apportare migliorie e fare un “lifting” del territorio. Occasione appunto che coglie l’Amministrazione guidata dall’allora Sindaco Luigi Parisella che, poco prima di intercettare i fondi UE, riesce in un formale e tempestivo passaggio di mano: l’impianto idrovoro di proprietà della Regione, in gestione al Consorzio di Bonifica, quale ente collegato, passa al Comune, in comodato d’uso gratuito fino a data da destinarsi. Il seguito è un percorso che fila liscio come l’olio, il progetto viene approvato dalla Regione, nel doppio ruolo di intermediaria e proprietaria, quest’ultima stanzia i fondi, acquisiti dall’UE, spalmandoli in tre tranche:

– € 1.050.000 per il 2002-2003;
– € 750.000 per il 2003-2004;
– € 1.215.000 per il 2005-2006, per un totale di € 3.015.000.

Partono così i lavori per la ristrutturazione e riqualificazione dell’impianto idrovoro. Nel 2008, i lavori sono quasi ultimati, a detta dell’allora Sindaco Parisella mancavano solo i lavori relativi alla parte esterna, quella del piazzale una spesa finale di 80-90 mila Euro che sarebbe toccata, però, al Comune di Fondi, ma ad un certo punto il buio pesto. Il 2008 fu un anno particolare poiché coincise con l’insediamento del Commissario Prefettizio e tutte le vicende per infiltrazioni mafiose e operazioni Damasco che tutti conosciamo.

Con la fine del secondo mandato del Sindaco Parisella e il passare dei due anni di commissariamento, nel 2010 la palla passa alla prima Amministrazione di Salvatore De Meo (che ai tempi della giunta Parisella era Assessore all’Urbanistica). Cambia Amministrazione Comunale, ma il problema resta, il Sindaco De Meo cercò durante il mandato di sollecitare la Regione e gli Enti interessati come Consorzio di Bonifica e il Parco dei Monti Ausoni per trovare una soluzione di gestione condivisa dell’immobile, che tuttavia resta di proprietà regionale.

Quel che è certo è che ad oggi possiamo essere sicuri che i lavori fermati nel 2008 non proseguiranno più, poiché la non manutenzione, l’assenza di un presidio di guardia h24 contro i malintenzionati, l’assenza di videosorveglianza (che è stata predisposta a suo tempo ma le utenze non sono state mai allacciate) e il passare di tutti questi anni, hanno permesso il proliferare di atti vandalici e di ruberie di ogni genere; dalla sparizione di un’intera cancellata, quadri elettrici e matasse di fili interamente spariti, parte del tetto in rame, estintori, faretti, sanitari e termoconvettori ancora imballati e abbandonati li, insomma tutto ciò che era all’interno e all’esterno della struttura è sparito.

Alla luce di tutto ciò il MoVimento 5 Stelle Fondi proporrà a tutte le attuali forze politiche di questa Amministrazione di condividere l’attenzione su tale problematica, affinché si possa giungere ad una soluzione definitiva che permetta di riqualificare (questa volta definitivamente) la vecchia “Idrovora dell’Acquachiara” per farne di essa, come da progetto iniziale, un “Business Innovation Center”, altrimenti buona parte dei milioni di euro di soldi pubblici avranno ingrossato le tasche di qualcuno mentre si dissolvevano tra le macerie della “Macchina vecchia di pantano” che attendeva un restyling mai avvenuto”.