Gaeta / Strage di Parigi, controlli antiterrorismo

GAETA – Lo stesso clima venutosi a creare all’indomani dell’11 settembre 2011. E’ quello che si respira da venerdì notte a Gaeta dopo l’allarme scattato a poche ore dai diversi attacchi terroristici, di matrice jadista, che hanno insanguinato il centro di Parigi. Le prime risultanze del vertice presieduto dal Prefetto di Latina Pierluigi Faloni con tutte le forze dell’ordine hanno riguardato – e non poteva essere diversamente – Gaeta. Il livello di sicurezza non è aumentato ma, di sicuro, è stato innalzato sotto il profilo qualificativo per la presenza sul territorio comunale della base della Sesta Flotta della Nato e di uno dei principali porti del costa tirrenica. Le forze dell’ordine hanno intensificato i propri controlli nei punti considerati “sensibili” della città, il più critico dei quali è il porto Sant’Antonio dove abitualmente attracca la nave ammiraglia “Mount Whitney”: l’ingresso è monitorato – come da tradizione – dai Carabinieri della locale tenenza cui si sono aggiunti gli agenti in borghese del Commissariato di Polizia e quelli della vicina Capitaneria di porto. Nessun’ordinanza di divieto di sosta nella vicina via Lungomare di Caboto ma la vigilanza è massima soprattutto, nei locali del quartiere di Gaeta S.Erasmo, laddove sono soliti ritrovarsi fuori servizio i militari di nazionalità Statunitense o nei pressi delle rispettive abitazioni private. Le forze dell’ordine su questa delicatissima attività di intelligence preferiscono mantenere un massimo riserbo anche per non dare all’opinione pubblica l’impressione che la situazione sa stata ulteriormente militarizzata. Ma i controlli, potenziati, sono stati estesi presso il deposito militare di Forte Emilio Savio, l’ex grafico militare di Monte Orlando, le varie caserme – o sezioni distaccate – ubicate sul territorio comunale e – come detto – presso la banchina del porto commerciale “Salvo D’Acquisto” dove la movimentazione delle merci e delle persone, soprattutto da paesi a rischio terrorismo, da sempre non fa dormire sonni tranquilli alle forze di polizia.

Saverio Forte

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