FORMIA – “Rispettiamo le sentenze ma credo sia giusto fare alcune riflessioni”. Il Sindaco Sandro Bartolomeo interviene sul tema del gioco d’azzardo all’indomani della sentenza con cui il Tar ha accolto il ricorso presentato da un esercente contro l’ordinanza di limitazione degli orari di funzionamento di slot machine e videolottery.
“Non c’è alcuna contraddizione nel nostro operato. Le autorizzazioni – chiarisce – riguardano l’apertura di nuove sale giochi e, da quando è in vigore il nuovo Regolamento, non mi risulta che gli uffici ne abbiano rilasciate. Nel caso lo facessero, vorrebbe dire che i nuovi esercizi sono perfettamente in linea con le prescrizioni imposte dal Consiglio Comunale. Per i locali che non hanno il gioco come attività principale, il discorso è diverso: bar, tabacchi, stabilimenti balneari, ecc. Possono installare videogiochi, sempre nei limiti del regolamento, e per farlo devono solo presentare una Segnalazione Certificata di Inizio Attività. Il Comune non può che prenderne atto. Al più, può controllare il rispetto delle limitazioni imposte dal Regolamento Comunale e dalle ordinanze sindacali”.
“La mia Amministrazione – prosegue – cerca di porre un argine al proliferare di queste attività nel limite delle sue possibilità. I provvedimenti che il Comune ha assunto mirano a contrastare le ludopatie e a prevenire le conseguenze nefaste che esse hanno sulle persone e sulle loro famiglie. Non è un atteggiamento punitivo, né repressivo. Siamo mossi dal solo obiettivo di frenare un fenomeno cresciuto a tal punto da assumere le proporzioni di una vera e propria piaga sociale. Prendo atto che il Tribunale Amministrativo Regionale ragiona di altre cose. Saranno anche legittime ma, più o meno esplicitamente, favoriscono chi ha interesse ad incrementare la tendenza al gioco e le sue perverse conseguenze”.
“Quanto al futuro – prosegue Bartolomeo -, valuteremo se ricorrere al Consiglio di Stato. La verità, e finora il governo il problema non lo ha affrontato, è che occorre una legge, norme precise che disciplinino il gioco d’azzardo, divenuto la principale causa del dissesto economico di tante famiglie. Come appartenente al Partito Democratico, credo che dovrebbe essere in primo luogo il mio partito a farsi carico di questo problema. A una sinistra responsabile non è consentito girarsi dall’altra parte, né far cassa su questioni che coinvolgono l’equilibrio psichico delle persone. Incentivare il gioco d’azzardo solo perché rende milioni di euro alle casse dello Stato – conclude – è un atteggiamento che trovo francamente immorale”.