Itri / Padre Antonio Rungi apre i conventi passionisti ai profughi, pronti ad accogliere bambini Rom

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ITRI – Dalle parole ai fatti. Padre Antonio Rungi lo aveva predicato, su una rivista, il 31 agosto del 2002, in occasione del varo della legge Bossi-Fini ed era stato attaccato anche dalla gerarchia curiale. Oggi ripropone l’appello e riesce a far utilizzare un ex convento dei Padri Passionisti a Mondragone, diventato casa di accoglienza per bambini rom.

Padre Antonio Rungi
Padre Antonio Rungi

L’annuncio in una nota dello stesso padre Antonio Rungi, superiore provinciale emerito dei passionisti di Napoli, teologo morale campano, attuale docente nel Liceo statale di Mondragone, vice-superiore della locale comunità passionista: “Per accedere alla nuova casa ai bambini rom non sono richieste impronte ma solo il linguaggio dell’amore – scrive Padre Rungi – la Curia provinciale dei Passionisti di Napoli, di cui ero il primo responsabile come superiore provinciale, ha destinato l’intero convento dei passionisti di Mondragone, non più occupato dalle scuole statali, a scopi umanitari e in particolare per accogliere i bambini rom ed extracomunitari”, si legge nella nota.

“Un segno di apertura e di accoglienza che va oltre le polemiche di questi giorni – precisa padre Rungi – circa le impronte da prendere ai bambini rom. Qui l’unica impronta che si vuole dare è solo quell’amore e dell’apertura ai piccoli facendo tesoro dell’insegnamento di Cristo. L’estate è soprattutto accoglienza e disponibilità verso coloro che non potendosi permettere una casa, hanno trovato nei Passionisti di Mondragone e nel Centro Laila, un punto di riferimento importante lungo il litorale Domiziano.

La casa dei bambini e dei piccoli rom extracomunitari in generale è una realtà a Mondragone per merito dei religiosi passionisti e per disponibilità e generosità di un uomo, come Angelo Luciano, che ha fatto dell’accoglienza ai bambini di colore ed extracomunitari il motivo principale della sua vita, coinvolgendo in questo progetto umanitario l’intera sua famiglia e parentela. La nuova finalizzazione della struttura conventuale si è potuta concretizzare nell’arco di due anni di intenso lavoro”, fa osservare padre Rungi.

“Fin dal 2006 il Centro Laila ha attivato presso la nostra struttura, le varie iniziative che solo quest’anno sono andate a pieno regime. Nel convento dei passionisti sono ospitati bambini provenienti da vari nazioni del mondo. Un centro di accoglienza internazionale, interculturale, interreligioso, diretto da Angelo Luciano, l’ideatore di questa iniziativa, impegnato in questo settore da oltre 30 anni, con altri centri in provincia di Caserta. Ora c’é anche questa significativa iniziativa per venire incontro alle esigenze dei bambini durante il periodo estivo, siccome la struttura dei passionisti è situata a pochi metri dal mare.

D’intesa tra i vari responsabili, tra cui la Cooperativa Cantieri Giovani, si è organizzato un campo di volontariato internazionale che coinvolge i bambini del Centro Laila, ospitati presso il Convento dei Passionisti di Mondragone. In tutto oltre di 20 bambini rumeni e 11 bulgari. Impegnati in questo campus – racconta Padre Rungi – sono una quindicina di giovani provenienti da nove Paesi (Spagna, Canada, Usa, Marocco, Turchia, Corea, Francia e Germania).

I volontari saranno impegnati nella formazione e nella collaborazione con le attività del Centro Laila e del Centro diurno, con il coinvolgimento nell’opera formativa dei religiosi passionisti, proprietari della struttura, nonché responsabili della parrocchia san Giuseppe Artigiano. I volontari animeranno le giornate dei piccoli e vivaci ospiti parlando il linguaggio internazionale dell’amore.

Dal 19 luglio in poi il Centro Laila ospiterà il reparto di ingegneria della Us Navy, i Seabees, i quali ristruttureranno alcuni locali della struttura dei passionisti, oggi in comodato d’uso gratuito al Centro Laila, con la raccolta di materiale fatta dagli stessi operatori americani. Il tutto per rendere sempre più accogliente il centro e adattarlo alle esigenze dei piccoli, che provengono da varie nazioni e culture”.