Sperlonga / Finti acquirenti, vero sequestro

Cronaca Sperlonga

Sperlonga – Spirito di abnegazione, tatto, pazienza. Fattori importanti a cui si aggiunge talvolta anche l’ingegno, pur di portare a termine un’indagine o elevare una semplice contravvenzione. Da diverso tempo un pescivendolo abusivo imperversava per le stradine di Sperlonga, creando concorrenza sleale nella categoria nonché apprensione per la vendita di pescato senza alcuna tracciabilità. I militari del comandante Cosimo Nicastro avevano studiato da tempo i movimenti dell’abusivo, e della sua auto, dal cui cofano spuntavano le cassette di pesce. Ma l’uomo, di Sperlonga, aveva pensato proprio a tutto. Sceglieva le sue piazzole di vendita con cura e, prima di aprire il cofano, faceva piazzare due “pali” a controllare che non vi fossero incursioni sgradite da parte delle forze dell’ordine. Il meccanismo però non ha frenato i guardiacoste della capitaneria di porto di Gaeta. Con l’ausilio dei carabinieri della stazione di Sperlonga si sono infatti spacciati per compratori. Hanno lasciato che l’uomo aprisse il cofano e pesasse il prodotto ittico e poi, al momento del pagamento lo hanno “incastrato”.
Il venditore è risultato privo ella documentazione necessaria per individuare l’origine del pesce. Di conseguenza scattava il sequestro della merce e l’elevazione di una sanzione pecuniaria per millecinquecento euro, a cui si è aggiunto il fermo amministrativo del mezzo con elevazione di una ulteriore sanzione amministrativa di circa duemila euro. Il pesce, dall’analisi dei medici Asl, è risultato commestibile.