Comitato di base Gaeta Sant’Erasmo: la ztl è fallita

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GAETA – Erede del vecchio comitato di quartiere, abolito dalla passata amministrazione e non ripristinato dall’attuale, il “comitato spontaneo di base Gaeta Sant’Erasmo” è rimasto finora inascoltato. Il coordinatore Raffaele Aprile ed il direttivo composto da una decina di membri, hanno raccolto circa 300 firme di residenti su una serie di proposte che prevedono tra l’altro un parcheggio con imbonimento a mare, una scala mobile tra la parte alta e quella bassa del quartiere medioevale ed una gestione diversa della raccolta differenziata. Per il comitato la ztl (zona a traffico limitato) è fallita a causa della facile eludibilità delle telecamere ed i permessi di entrata sono di gran lunga superiori ai posti auto presenti nella zona medioevale. Giudicate ancora troppe le strisce gialle riservate ai militari rispetto a quelle blu.

“Sono diversi anni che si è costituito il “comitato spontaneo di base Gaeta Sant’Erasmo” che unitamente a cittadini residenti, non residenti, turisti e semplicemente chi ha a cuore questo lembo di città affronta non solo problematiche elementari di vita quotidiana del quartiere suggerendo all’amministrazione comunale soluzioni fattive che hanno l’unico scopo di ricercare una equilibrata e dignitosa vivibilità del quartiere Sant’Erasmo che urbanisticamente si identifica nel centro storico medioevale.

Rileggendo gli appunti dei vari incontri con le amministrazioni comunali, succedutisi negli anni, in particolare nella persona del sindaco dott. Mitrano, si è appurato che nulla delle soluzioni suggerite e ripetute sulle varie tematiche, che in appresso si elencheranno, sono state prese in considerazione o quantomeno discusse, restando ovviamente fortemente perplessi.

A settembre 2014 il comitato ha intrapreso una nuova strategia, quella di avere un incontro specifico con ogni singolo assessore in modo da esporre e circostanziare le varie tematiche nel giusto canale.

Tutti gli assessori, a meno del dottor De Simone che a suo parere non aveva argomentazioni o suggerimenti da discutere, hanno accettato l’incontro e delle richieste fatte e delle indicazioni prospettate a volte supportate anche da grafici, sono stati stilati dei verbali specifici che abbiamo protocollato presso il comune ed indirizzato al sindaco ed al singolo assessorato.

Si era fiduciosi ma si è avuto la concreta certezza che siamo di fronte ad un muro di gomma, un non considerare, un non ascoltare, un non immedesimarsi, un non programmare, un non conoscere le reali esigenze del quartiere.

Si sono avute solo ed unicamente risposte evasive come “…………, vedremo, è in fase di programmazione, ci stiamo pensando, in questi giorni sarà fatto”. Ma la cosa che più ci fa rimanere perplessi è che non vi sono risposte e soluzioni fattive nemmeno sulle tematiche di vita quotidiana come: raccolta differenziata e pulizia strade; derattizzazione e disinfestazione; cestini per turisti; deiezione cani; parcheggi auto e permessi elargiti; zona ztl; contenimento acustico e relativo piano di zona; strade dissestate; installazione specchi parabolici e lampioni stradali; bus navetta di collegamento tra zona livello mare e zona alta.

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Gaeta Medioevale, da questa amministrazione, è considerata come se fosse la città dei divertimenti, un luna park dove tutto è consentito o favorito. L’unico obiettivo dell’amministrazione è quello di inventarsi di tutto pur di fare accedere quante più persone possibile soprattutto nella zona a livello mare privilegiando un turismo “mordi e fuggi”che ha anche la sua valenza e ritorno economico, ma trascurando un turismo “di qualità” interessato alla storia, alla cultura, un turismo che ha le potenzialità di diventare stanziale e non occasionale in modo da valorizzare l’intero centro antico che oggi è abbandonato a sè stesso e man mano da chi aveva investito e creduto in una rinascita ed uno sviluppo.

Il Comitato spontaneo di base “Gaeta Sant’Erasmo” si augura che tutte le risorse sociali e culturali, associazioni, comitati ecc. che hanno a cuore questo “scoglio” possano avere un momento di confronto, semmai da programmare, per recepire anche esigenze particolari che reciprocamente possono sfuggirci in modo da avere una visione complessiva sugli argomenti da trattare – ma con chi? – nella ricerca di soluzioni equilibrate tra più interessi.

Il primo punto su cui riflettere, a nostro avviso, è la ricerca dell’identità del centro medioevale che con le sue bellezze naturali, con il suo edificato monumentale e spontaneo, con la sua storia e cultura, con i suoi vicoletti slarghi e scale, ha la necessità di essere qualificato con interventi e programmazioni in cui tutte le risorse della società devono impegnarsi per contribuire al raggiungimento della sua vera identità che abbiamo identificata in quella turistica.

L’amministrazione deve recepire che per Gaeta Medioevale occorre “uno spartito di musica”, in cui anche noi cittadini vogliamo cantare, delle soluzioni condivise che non vengano calate dall’alto ma che siano da stimolo per lo studio di un piano urbanistico particolareggiato da affidare semmai ad un concorso pubblico in cui l’essenza deve essere prioritariamente “l’identità” e non ci stancheremo mai di ripeterlo, in modo da valorizzare il centro storico che è un tassello tra tanti tasselli che formano la nostra identità urbana in cui l’uno non può fare a meno dell’altro.

Quanto sopra eviterà oggi e nel futuro interventi urbanistici puntuali che oggi possono essere allettanti e creare consenso, ma che letti in una visione globale del centro storico e della sua ricercata identità possono essere un fallimento ed uno spreco di denaro pubblico”.