Cassino / Calcio a colori, un progetto controcorrente

Cassino Sport

CASSINO – “Lo sport ha il potere di cambiare il mondo, di unire la gente, parla una lingua che tutti capiscono; lo sport può creare speranza laddove prima c’era solo disperazione.” Citando questa frase di Nelson Mandela, l’assessore alla cultura del Comune di Cassino, Danilo Grossi, ha presentato Calcio a colori, un torneo di calcetto che si terrà dall’1 al 13 settembre presso la sede di Exodus che andrà a coinvolgere venti squadre con massimo dieci giocatori ognuna. La vera novità del torneo sta nel fatto che ogni squadra dovrà avere in rosa almeno due rappresentanti di continenti extraeuropei.

Danilo Grossi
Danilo Grossi

“L’idea che – ha continuato Grossi – del torneo nasce dalla volontà dell’Amministrazione di proseguire un percorso sull’integrazione che si pasa su iniziative concrete e non su parole. Un progetto che Exodus nella persona di Luigi Maccaro ha accolto subito con grande entusiasmo e che grazie anche alla collaborazione del CSI di Cassino e del presidente Mario Scuro è diventata realtà. L’obiettivo è quello di favorire l’integrazione sociale attraverso lo sport che è uno strumento comunicativo potentissimo capace di creare, se utilizzato nella maniera dovuta, aggregazione.

Il gioco di squadra, la collaborazione per il raggiungimento di un obiettivo condiviso e soddisfacente, la condivisione di esperienze favoriscono ed accrescono in maniera molto efficace la socializzazione e portano, soprattutto, al raggiungimento di uno spazio comune in cui ciascuno dei giocatori può misurarsi con l’altro in una condizione di assoluta parità e tolleranza. In un momento storico come questo in cui l’immigrazione è vista in maniera negativa da gran parte dell’opinione pubblica, senza dimenticare le tragedie che troppo spesso si verificano nel canale di Sicilia e su cui nel nostro Paese si scatenano continuamente querelle razziali a dir poco sgradevoli, abbiamo voluto fortemente portare avanti questo progetto che ci aiuta a parlare di un tema tanto delicato sui cui spesso si fa disinformazione.

Una scelta, la nostra, che va controcorrente per certi aspetti. Viviamo un momento storico in cui è molto più semplice ragionare con la pancia, piuttosto che con la testa, puntando il dito contro gli immigrati e, di fatto, contrastando le politiche sull’immigrazione che, al contrario, in una società sempre più interraziale sono fondamentali. Noi da sempre abbiamo scelto un approccio diverso su un tema così delicato e per fortuna, in questo percorso intrapreso da tempo, abbiamo incontrato tante persone, Luigi Maccaro e Mario Scuro ne sono la conferma, che usano la testa e soprattutto lavorano per favorire l’integrazione.

Crediamo fortemente che il confronto e l’approfondimento siano il modo migliore per stimolare la coscienza critica delle persone su un tema così importante che spesso viene affrontato in maniera superficiale. La decisione di organizzare un torneo di calcetto scaturisce dal fatto che lo sport è un veicolo unico per coinvolgere le nuove generazioni che certi stereotipi rispetto a tale fenomeno non rispondono alla realtà. Lo sport è troppo spesso usato come mezzo per manifestare ostilità e intolleranza nei confronti di culture diverse dalla nostra.

Con questo progetto dimostriamo il contrario, che lo sport è soprattutto condivisione ed aggregazione oltre che accoglienza ed arricchimento interculturale”.