Formia / Lo strano caso degli alloggi popolari a Penitro

Formia Politica

FORMIA – “L’Ufficio Stampa del comune di Formia ha tenuto a farci sapere che la Regione Lazio ha stanziato un finanziamento di 413.165,52 euro per il recupero, la manutenzione e la messa in sicurezza delle case popolari di Penitro (lotto 11°). Quello che ci preoccupa sono le motivazioni che giustificano la necessità dell’intervento. Infatti gli alloggi, inaugurati nel giugno 2009, presentano già da tempo problemi strutturali e igienico-sanitari (muffa sulle pareti, marciapiedi senza massetto, degrado complessivo che richiedono interventi manutentivi di una certa consistenza”. Lo dichiara il Circolo “Enzo Simeone” del partito della Rifondazione Comunista.

“Ovviamente – prosegue la nota – non è mancato il commento dell’amministrazione comunale, che infatti si è subito speso in elogi nei confronti della Regione Lazio, nulla ha detto del perché dopo appena 6 anni si è reso necessario spendere 400mila euro di soldi pubblici per risolvere problemi di natura strutturali.

Leggendo la Deliberazione di giunta regionale n. 352 del 14 luglio 2015, apprendiamo che i lavori interesseranno: la realizzazione di una nuova copertura a pannelli coibentati sovrapposta alla precedente per risolvere problemi di infiltrazioni e di microlesioni dell’intonaco delle facciate; la realizzazione di un impianto citofonico per 25 unità immobiliari; la sistemazione del piazzale pertinenziale con posa di pavimentazione e di griglie per la raccolta dell’acqua piovana; modifiche all’alloggio est dell’edificio B.

Non sarebbe stato meglio che a pagare venissero chiamati a rispondere chi ha invece commesso materialmente (l’impresa) il danno e chi lo ha tollerato omettendo di controllare la qualità dell’opera? Così come non basta annunciare l’apertura di uno sportello informativo dell’ATER in Via Rio Fresco a Formia, località Scacciagalline.

E’ invece necessario mettere mano al portafoglio. L’ATER ha realizzato “l’indagine della situazione abitativa nella provincia di Latina”, ma nessuno ha mai visto questo documento, tantomeno noi siamo riusciti a trovarlo sul suo sito.

Vogliamo conoscere lo stato del patrimonio immobiliare dell’ATER della nostra città e conoscere quali sono gli interventi necessari affinché ogni inquilino possa usufruire di un alloggio in perfette condizioni abitative, senza cioè il rischio di vedersi crollare il soffitto in testa.

Nella nostra città ci sono alloggi popolari che sono definiti speciali (Tavola P-TEC/4 – Edifici d’interesse storico-architettonico – Variante generale al piano al PRG).

Centinaia di alloggi popolari che hanno soddisfatto per anni la sete abitativa degli strati sociali meno abbienti.
La necessità di realizzarni di nuovi è ancora più forte, sia perché la crisi ha divorato il tesoretto che molti avevano messo da parte per potersi costruire/comprare casa, cadendo addirittura in povertà (assoluta o relativa che sia) e sia perché nella nostra città il valore delle abitazioni a metro quadro/SUL oscilla tra i 2200 euro (della zona collinare) ai 3200 euro del centro e quindi l’edilizia privata è per molti inavvicinabille.

E’ quindi necessaria rilanciare una politica veramente pubblica, elimando allo stesso tempo l’edilizia convenzionata, specchietto per l’allodole di chi crede di poter soddisfare le proprie necessità abitative a prezzi stracciati, ma che di fatto si mette sul groppone un mutuo che negli anni diventa insostenibile.

Ed invece purtroppo ci risulta che nei prossimi anni, nella nostra città, non verrà realizzato nessun alloggio popolare, nonostante le oltre duecento domande che giacciono sui tavoli degli uffici comunali. Evidentemente le priorità della politica sono ben altre”.