Minturno / Inchiesta autovelox, Sardelli: “Con quei proventi sono state fatte tante opere pubbliche”

Minturno Politica

MINTURNO – Commenta a caldo e con la sua verve che da sempre lo contraddistingue. Non si nasconde l’ex sindaco di Minturno Pino Sardelli, che vuole dire la sua in merito al rinvio a giudizio per la maxi inchiesta sugli autovelox che vede imputati anche altre 13 persone.

Sono finiti alla sbarra oltre a Sardelli anche gli allora assessori Gianfranco Colacicco, Raffaele Chianese, Massimo Moni, Livio Pentimalli, Fausto La Rocca, Maurizio Faticoni per i fatti del 2008; per il 2010, oltre al sindaco Aristide Galasso anche gli assessori dell’epoca Roberto Lepone, Pino Russo, Fabio Saltarelli, Giovanni Baldascino. Oltre ai politici a giudizio anche il Comandante della Polizia Municipale Gian Matteo D’Acunto, per il quale è stato stralciato solo il capo di imputazione relativo al sub appalto come per l’amministratore della Soes Tommaso Stazio per la sopraggiunta prescrizione, e il Tenente Gustavo De Galizio. I reati contestati sono per abuso di ufficio, mentre per il solo De Galizio falsità materiale.

“Con l’istituzione dei parcheggi – spiega Pino Sardelli – oltre ad un po’ di ordine, il Comune ha incassato decine di milioni di euro che hanno consentito lavori di non poco conto (Via Simonelli, Via della Fontana, Piazza Mercato a Scauri, Piazza Portanova, videosorveglianza, campo sportivo Caracciolo Carafa a Minturno, marciapiedi e illuminazione varie, parcheggio e gradoni di Tufo, Via Spiritiera, Torre di Scauri, campo sportivo di Santa Maria Infante, parcheggio stazione ferroviaria, scogliera ecc.), liberando altre risorse e consentendo all’Ente a cofinanziare altre opere del tipo palazzina ex Sieci, Arena Mallozzi, asilo dell’infanzia ecc. oppure finanziare beni e servizi (sociali, sportivi ecc.) che altrimenti non si sarebbero potuti effettuare. Di questa ingente somma, 50mila euro sono stati destinati ai vigili urbani (con tutti i pareri necessari) per progetti sulla sicurezza stradale. E’ reato? Lo vedremo”.

“Ho fatto il sindaco, non l’usciere del Comune – conclude Sardelli – Non mi pento di ciò che è stato fatto e, se dovessi essere di nuovo sindaco, lo rifarei in quanto tutti quei lavori, che ancora sono in corso, non si sarebbero fatti”.