Cassino/ Benedetto Leone annuncia la sua candidatura a sindaco

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CASSINO – “Nella vita di tutti noi arriva un momento il cui il vero rischio non è sbagliare un calcio di rigore, ma avere paura di tirarlo. Per un sogno chiamato Cassino, ci mettiamo in gioco, scendendo in campo, con l’entusiasmo, con la passione e con la determinazione, di chi crede che la politica ha bisogno di persone credibili. Arriva un momento nel quale il coraggio deve essere più forte della pigrizia. La dignità più forte del compromesso. La bellezza più forte della pavidità. Annuncio, senza paura, la mia candidatura a Sindaco di Cassino, passando per le primarie se serve, e cercando da domani di mettermi in gioco per cercare di rappresentarvi.”

Sono state queste dichiarazioni di Benedetto Leone a creare da una parte l’entusiasmo dei 400 cittadini presenti, dall’altra a decretare la rottura nel centrodestra. Perchè Leone sembrerebbe aver colto tutti di sorpresa, provocando l’abbandono della sala di tutta la famiglia Picano, che ha etichettato l’evento come un biscotto rifilato da Leone a tutti. Leone ha esordito con la metafora del compasso. Avete mai pensato ai vostri ultimi 25 anni? Immaginate il compasso, e fissate la punta nel 2015 e provate ad andare indietro. Fate questo esperimento per la vostra vita personale. Io l’ho fatta per la mia. 2015 risaliamo indietro di un quarto di secolo. Parto dal 1993. 1993: io frequento dalle suore stimmatine le elementari, non mi interesso di politica. Il Sindaco della mia città è Giuseppe Golini Petrarcone. Ero talmente piccolo, che però ricordo che si parlava di funivia, isola pedonale. 1997: passo dalle scuole elementari alle scuole medie, non mi interesso di politica.

Il Sindaco della mia città è Tullio Di Zazzo. 2000: io approdo alle superiori, il Sindaco è Bruno Scittarelli. 2006: arrivo con entusiasmo all’università, il Sindaco di Cassino viene riconfermato Scittarelli. 2011: inizio a lavorare, il Sindaco della mia città è Petrarcone. 2015: giorni d’oggi. I candidati a Sindaci sono quelli dei miei ultimi 25 anni. La funivia è diventata cabinovia, l’isola pedonale resta sempre il miraggio, ma badate bene, questo è sorprendente, in questi anni, la Chiesa, che per antonomasia rappresenta un freno al cambiamento, ha avuto 3 Papi, e la nostra terra ha avuto 3 abati. Ma oggi siamo qui per dire che ci candidiamo ad essere l’altro raggio, del compasso. Vogliamo dire che cosa dal 2015, partendo da domani, ai prossimi anni, vogliamo fare per la nostra città. Come vogliamo contribuire a cambiare la nostra città, a costruire un futuro diverso, e a non trovare nel passato o nel presente la giustificazione al nostro fallimento.

Non ci limitiamo ad aspettare. Vogliamo condividerlo. Vogliamo esserne protagonisti. Perchè pensiamo che li stia la grandezza di una forza e di un progetto politico: essere capaci di immaginare e costruire il futuro. Costruirlo e non temerlo. Leone poi ha continuato il suo intervento parlando delle esperienze di alcuni cittadini di Cassino: da Luigi architetto che per lavorare è andato in Francia ma sogna di poter disegnare spazi verdi nella sua città, nella quale far crescere la propria figlia. Da Silvana, che ha partecipato al bando dei vigili urbani per poi essere esclusa per non aver la patente per le motociclette. Motociclette acquistate da Petrarcone nel 2011 e da tre anni mantenute a marcire nei garage comunali. Da Antonio proprietario di un bar nella zona cimarosa, via bellini, e che oggi a causa del mercato settimanale portato in piazza Labriola, rischia di dover chiudere la propria attività, perché non ha più le entrate fisse nel proprio bilancio.

Leone ha portato altri esempi, che hanno destato curiosità e attenzione in platea. Alla fine ha concluso il suo intervento lanciando coraggiosamente la sua candidatura, e mettendosi a disposizione da domani ad acoltare la città, sfidando Petrarcone ad un dibattito pubblico.