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Riscoprire la Luce: Soluzioni di Illuminazione per gli Spazi Compatti delle Case del Sud Italia

Riscoprire la Luce: Soluzioni di Illuminazione per gli Spazi Compatti delle Case del Sud Italia

Riscoprire la Luce: Soluzioni di Illuminazione per gli Spazi Compatti delle Case del Sud Italia

Una stanza piccola, il fresco del mattino che entra a strisce tra le persiane, una lampada che accende il ritmo della casa. In molti centri del Sud Italia, la luce non è solo ciò che vedi: è ciò che disegna lo spazio, lo allunga, lo rende più tuo.

Case raccolte. Muri spessi. Soffitti bassi. Finestre misurate. È il carattere di tanti interni mediterranei. Non un limite, ma una traccia di progetto. L’ho capito in una cucina di Noto: due metri e ottanta per tre, un tavolo storto, tanta ombra. La svolta non è stata “più lampade”, ma “luce migliore”.

Tattiche di luce per stanze raccolte

Parti dalla stratificazione. Una base ambientale, una illuminazione di lavoro, un accento. In soggiorno punta a 100–200 lux diffusi; sul piano di lavoro in cucina sali a 300–500 lux; nei corridoi 100–150 lux bastano. Sono intervalli di riferimento diffusi in ambito IES/CIBSE; verifiche puntuali restano necessarie sul posto.

Con altezze ridotte, evita sospensioni ingombranti. Usa plafoni sottili, binari compatti, luce indiretta in gole perimetrali. Una gola LED da 12–15 W/m con profilo opalino crea un soffitto “più alto” senza abbagliamento.

Valorizza le pareti. Scegli applique e wall-washer che “lavano” la superficie. Allargano la percezione. Evita le sorgenti nude all’altezza degli occhi.

Cura il colore. La temperatura di colore a 2700–3000 K è confortevole in zone giorno e camere; 3000–3500 K per cucine e studi. Mantieni coerenza stanza per stanza.

Qualità prima di tutto: CRI ≥ 90 per rendere bene tessuti, pietra leccese, legno. Dimmer a 5–100% per adattare il tono serale. Un dimmer semplice cambia l’umore più di una lampada in più.

Usa i riflessi con misura. Pareti chiare (riflettanza alta) moltiplicano la luce naturale e riducono il fabbisogno artificiale diurno; ENEA lo indica tra gli interventi efficaci di comfort ed efficienza. Tende leggere, ma schermature solide nelle ore calde.

In un bilocale a Matera abbiamo nascosto una barra LED dietro una trave irregolare. Il soffitto sembrava respirare. Il tavolo, prima isolato sotto un cono duro, ha trovato una luce più gentile. Non era scenografia: era ergonomia. E anche energia risparmiata. Le LED moderne consumano fino all’80% in meno rispetto alle alogene, a parità di luce emessa (fonte: Commissione Europea, ecodesign e etichettatura energetica).

Dettagli tecnici che fanno la differenza

Profili e incassi a bassa profondità (20–40 mm) risolvono controsoffitti minimi.

Schermi opalini o prismatici abbassano l’abbagliamento. In spazi piccoli l’UGR alto si sente subito.

Interruttori scena o smart dimmer aiutano a cambiare da lettura a cena senza strappi.

Nei bagni stretti, luce frontale a 45° ai lati dello specchio: addio ombre sotto gli occhi.

Nei disimpegni, sensori presenza riducono sprechi e accendono solo quando serve.

C’è poi la questione dello stile. In ambienti compatti, forme pulite e proporzioni calme contano. Qui la collezione di Barbara Barry per Visual Comfort è un riferimento: segni essenziali, diffusori morbidi, finiture sobrie. Non rubano la scena. La compongono. È quell’equilibrio che in un interno mediterraneo funziona: misura, luce, respiro.

Nota sulle fonti: i valori di illuminamento sono indicativi e coerenti con guide IES/CIBSE; per progetti esecutivi servono calcoli fotometrici e verifica in situ. Per approfondire: IES Lighting Handbook (sintesi pubbliche disponibili) e linee guida ENEA su daylighting; sui risparmi energetici dei LED, vedi la Commissione Europea: https://energy-efficient-products.ec.europa.eu/lights_it.

Alla fine, la domanda è semplice: dove vuoi che cada la luce quando rientri la sera? Sul piatto che aspetti, sulla nicchia di tufo, sul libro aperto. Sceglierlo è già progettare lo spazio che vuoi abitare.

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