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Assegno di disoccupazione: ecco quando non devi restituire i soldi

Non c’è bisogno di restituire i soldi, l’assegno di disoccupazione può essere quindi tenuto: la nuova sentenza riguarda chi percepisce la Naspi, ecco tutti i dettagli

C’è stata una sentenza della Corte di Cassazione che ha visto a una pratica degli ultimi anni. In sostanza, se un giudice ordinava la reintegra di un lavoratore, l’INPS considerava il periodo di disoccupazione annullato sulla carta e chiedeva la restituzione dell’indennità. Ma non funzionerà più perché quel che conta è la situazione economica del lavoratore e non il dato giuridico.

Assegno di disoccupazione: ecco quando non devi restituire i soldi (ANSA) temporeale.info

Il lavoratore, se reintegrato senza ricevere mansioni, stipendio o possibilità di lavorare, resta comunque disoccupato. La sentenza della Corte di Cassazione vuole rendere l’indennità, ovvero la Naspi, una protezione reale e non un mero adempimento formale. Spesso succede che un’azienda che perde la causa non rispetta il provvedimento preso dal giudice.

E l’INPS sosteneva che il lavoratore dovesse restituire tutta la somma percepita, perché formalmente non è mai stato disoccupato. Questo ragionamento, secondo la Corte, ignora la situazione economica del lavoratore, che senza stipendio è comunque in difficoltà. Quindi si mette al centro la condizione economica del lavoratore licenziato più che il puro dato giuridico.

La sentenza della Corte di Cassazione è chiara: niente restituzione della Naspi

Il portale ‘Brocardi’ ha fatto il punto della situazione, parlando delle motivazioni della decisione della Corte di Cassazione. “Il diritto alla indennità di disoccupazione è tutelato dalla Costituzione, che garantisce ai lavoratori mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di perdita involontaria del lavoro. La Corte sottolinea che interpretare la disoccupazione in senso puramente formale negare la protezione economica a chi ne ha realmente bisogno”.

Assegno di disoccupazione: ecco quando non devi restituire i soldi (ANSA) temporeale.info

E’ una finzione giuridica parlare di contratto valido, se l’eventuale reintegro non porta a un concreto ritorno al lavoro. La sentenza stabilisce il principio della sostanza che conta più della forma. Il diritto dell’indennità di disoccupazione resta valido finché il dipendente non percepisce effettivamente lo stipendio.

Inoltre, la Cassazione ha affermato che questa decisione si applica all’Aspi e alla Naspi. Significa che chi la percepisce, può continuare a riceverla senza dover sostituire nulla se non ha un effettivo lavoro e stipendio. Per chi lavora in aziende piccole, in crisi o in cui il reintegro è difficile, è una vera manna. Soprattutto perché si vede qualcosa fatto a favore dei lavoratori che vivono situazioni fragili.

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