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L’insalata fa male? La risposta degli esperti lascia tutti a bocca aperta

L’insalata è uno degli alimenti più adorati dalle persone che desiderano dei pasti leggeri, magari anche dietetici. Tra l’altro, presenta tante varietà perché si possono mettere diversi ingredienti

Non a tutti piace mangiare pasta tutti i giorni. Sembra un’assurdità, è vero, perché rinunciare a un bel primo piatto è molto complicato, soprattutto quando è possibile avere scelta. E quindi, lasciarsi andare di fronte a un piatto di pasta con le vongole, oppure una pasta al forno, è sempre bello. Poi c’è chi, invece, preferisce andare un pochettino più leggeri.

L’insalata fa male? La risposta degli esperti lascia tutti a bocca aperta (Pixabay) temporeale.info

E qui che subentra una grande alleata per le diete e per chi vuole mangiare leggero. Si tratta dell’insalata, che può essere sia un pasto completo, sia un contorno per accompagnare un secondo. In estate è un must, perché la sua freschezza permette di non appesantirsi troppo e di sudare.

Non esistono dei limiti rigidi per la quantità di insalata da assumere al giorno. A parlarne è stato Giuliano Ulbezio, dietista e fondatore del Centro Italiano di Nutrizione: “Può essere consumata anche quotidianamente e in abbondanza, soprattutto nell’ambito di una dieta dimagrante, poiché sazia con poche calorie”. Si può quindi mangiare più volte al giorno, magari variando la sua preparazione.

Quanta insalata consumare: la quantità giusta

Prosegue dicendo: “L’insalata di solito stimola la digestione, ma se si hanno problemi intestinali, alcune varietà come quelle molto fibrose, per esempio i cavoli, i cavolfiori, la verza, possono appesantire un po’ e quindi meglio cuocerle”. Alcuni accorgimenti nell’ambito dell’alternanza tra la verdura cruda e la verdura cotta, quest’ultima appunto molto importante per chi soffre di problemi intestinali.

L’insalata fa male? La risposta degli esperti lascia tutti a bocca aperta (Pixabay) temporeale.info

Sarà importante non mangiarla da sola se la si vuole rendere un piatto nutriente ed equilibrato. Magari aggiungendo delle fonti proteiche come il pesce, i legumi, le uova, il pollo, ma anche il formaggio può essere una soluzione. E’ possibile anche aggiungere una fonte di grassi buoni come l’avocado, l’olio extravergine d’oliva, i semi. E dei carboidrati come il pane integrale, i cereali o gli pseudo cereali come la guinoa.

Ubezio si è poi soffermato sulla quantità ideale da mangiare: “Circa 150 gr a pasto è una buona porzione. Può essere consumata prima delle altre portate per controllare l’appetito, oppure trasformata in piatto unico se arricchita con proteine, carboidrati e grassi buoni. E’ fondamentale però variare sia la tipologia di insalata sia i condimenti, evitando un eccesso di grassi aggiunti”.

 

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