E’ arrivata un’ordinanza che fa riflettere perché chiude tutto dalle 12.30 alle 16: il caldo asfissiante sta diventando un grosso problema anche e soprattutto per i lavoratori
Lavorare con questo caldo specialmente in posti che emanano calore eccessivo è diventato un inferno. L’Italia sotto questo punto di vista sta attraversando un periodo difficile, con diverse zone in difficoltà. La percentuale di afa nell’aria è altissima, diventa quindi un caldo asfissiante, che ti lascia poco spazio per ragionare con calma e anche le azioni più semplici diventano pesanti.
Magari uscire per una commissione, o semplicemente andare a comprare qualcosa che si è dimenticati di comprare, diventa un’attività complicata. Perché magari non si vuole lasciare il sollievo della casa con il condizionatore acceso. Ma allo stesso tempo, anche lavorare diventa più pesante e vanno garantite le condizioni necessarie per gli operai.
In questo senso, il Friuli Venezia Giulia ha adottato un’ordinanza anti-caldo molto importante, sospendendo l’attività lavorativa dalle 12.30 alle 16 non solo all’aperto, ma anche in ambienti interni che sono privi di un’adeguata climatizzazione. Con ogni probabilità, sarà in vigore fino al 15 settembre ed è stata firmata dal presidente Massimiliano Fedriga. Una mossa volta a proteggere gli operai che lavorano in condizioni non idonee con questo caldo.
In Friuli Venezia Giulia chiudono le fabbriche dalle 12.30 alle 16
L’ordinanza è entrata in vigore dal 2 luglio e ha stabilito che nella fascia oraria dalle 12.30 alle 16 il lavoro va sospeso nei seguenti ambiti: cantieri edili e stradali; attività estrattive in cava; agricoltura e florovivaismo; ambienti interni senza climatizzazione né aerazione sufficiente. E’ un provvedimento interessante per il Friuli Venezia Giulia perché comprende anche attività lavorative al chiuso e non solo all’aperto.
Infatti, il presidente Fedriga ha esteso l’ordinanza anche a chi lavora al chiuso senza una ventilazione adeguata: si parla quindi di fabbriche, ma anche di laboratori, officine, negozi e qualsiasi attività. Nessuna regione italiana si era spinta fino a questo punto per la tutela dei lavoratori. Questo potrebbe indurre anche le altre regioni a compiere gli stessi passi del presidente Fedriga.
L’assessore alla Salute Riccardo Riccardi ha dichiarato: “Un’ordinanza redatta in tempi brevissimi con il supporto delle organizzazioni sindacali”. E’ chiaro che il cambiamento climatico impone delle attente valutazioni per nuove tutele sul lavoro, non solo a livello regionale, ma soprattutto nazionale. La sensazione, però, è che col passare degli anni sarà sempre peggio.