Amara sorpresa per gli italiani. E’ aumentato anche il prezzo del gelato. Avresti mai immaginato che fosse così alto
L’anticiclone incombe sull’Italia. Masse d’aria calda sospinte dal Nord Africa si stanno abbattendo su tutta la Penisola favorendo un’impennata delle temperature, stabilmente sui 35 gradi (e oltre) nel weekend con afa e umidità a rendere ancora più opprimente la canicola.
Con un caldo insieme è aumentato ovunque anche il consumo di gelato. Sciolto o confezionato, è il suo momento con un picco delle vendite che proseguirà per i prossimi due mesi a ritmi sempre sostenuti. Un prodotto di largo consumo che, nell’ultimo anno come altri beni alimentari, ha registrato aumenti consistenti nel costo. A confermarlo ulteriormente (visto che chi ne ha acquistato qualcuno se ne è già accorto di persona) è una ricerca dell’Osservatorio Nazionale di Federconsumatori.
Stando al report aggiornato dei prezzi, il costo del gelato è cresciuto in media del 9% nell’ultimo anno. Preoccupante però è il confronto se ampliamo l’asse temporale di riferimento. Dal 2021, ad esempio, i costi sono aumentati mediamente del 21% mentre è del 138% il rincaro rispetto al 2002. In pratica, rispetto a inizio millennio, un gelato sciolto, con lo stecco o un vaschetta ora ci costa più del doppio.
Caro gelato in estate, i motivi degli aumenti: attenzione alla shrinkflation
In un’intervista a FanPage, Fabrizio Ghidini, vicepresidente di Federconsumatori, ha spiegato le ragioni principali alla base del costante aumento dei prezzi del gelato. Uno dei motivi, ad esempio, è da ricercare nel rincaro del costo del cacao, materia prima per la produzione di molti gusti di gelato, e del caffé. “Sono anni – spiega Ghidini – che alcune produzioni stanno andando male. Siccità e piogge intense stanno mettendo in difficoltà il comparto in Paesi, come quelli del Centro Africa, dove vengono prodotti questi alimenti.”
Altrettanto impattante nel prezzo finale del gelato è anche un altro aumento ovvero quello del prezzo dell’energia elettrica che influisce sia sulla produzione industriale che artigianale. Inoltre, sottolinea Ghidini, il gelato è un prodotto cui il consumatore difficilmente rinuncia, uno scenario che favorisce le aziende che lo commercializzano le quali possono avere, con certezza, un notevole margine di guadagno sulle vendite.
Guadagno (e dunque aumento di prezzo per il consumatore) che può essere favorito anche dalla cosiddetta shrinkflation ovvero attuando deliberatamente una diminuzione delle quantità del prodotto in vendita. “Come emerso dalla nostra ricerca – conclude Ghidini – la confezione resta la stessa ma il peso del prodotto viene diminuito con l’aumento dei prezzi. Si tratta di una manovra puramente speculativa con un margine di guadagno assolutamente indebito.” Insomma, vogliono guadagnarci (e tanto) anche con il gelato. Paghiamo di più e ne mangiamo di meno ma, in fondo, se è buono e ne abbiamo voglia poco ci importa…
