WhatsApp, blocco totale: cosa sta succedendo in queste ore

Si prospetta un blocco imminente per WhatsApp. Sono le stesse autorità civili a invitare i cittadini a non utilizzarlo. Ecco cosa sta accadendo in queste ore

Un blocco sull’utilizzo di WhatsApp. Stavolta però non si tratta di un disservizio temporaneo dell’infrastruttura tecnologica che consente alla celebre app di messaggistica istantanea più utilizzata al mondo di funzionare con i vari servizi offerti agli utenti.

il logo della app di Whatsapp
WhatsApp, blocco totale: cosa sta succedendo in queste ore – temporeale.info

La prospettiva di un blocco (o meglio di un veto al suo utilizzo) potrebbe scaturire per un motivo molto più serio e, al momento, di soluzione tutt’altro che immediata. Ci riferiamo alla guerra in atto tra Israele e Iran. Un’escalation cominciata la scorsa settimana con i primi bombardamenti di Israele su Teheran e i siti nucleari iraniani cui è seguita l’immediata risposta con i missili lanciati su Tel Aviv e Gerusalemme.

I tentativi di mediazione, finora, si sono rivelati infruttuosi e, come spesso accade in uno scenario di guerra, le comunicazioni possono risultare fondamentali per indirizzare le sorti del conflitto. Proprio per questo motivo, la televisione di stato iraniana (IRIB), su sollecitazioni delle autorità militari e civili, ha invitato tutti i cittadini a cancellare l’app di WhatsApp dai propri dispositivi per ragioni di sicurezza/riservatezza dovuti alle dinamiche della guerra in atto.

Blocco WhatsApp, le accuse di Teheran e l’immediata risposta di Meta

In particolare, le autorità di Teheran sostengono che WhatsApp possa raccogliere informazioni personali degli utenti iraniani che utilizzano l’applicazione, incluse le ultime posizione note, e condividere questi dati riservati con Israele. Va specificato, comunque, che la richiesta delle autorità iraniane non riguarda solo WhatsApp ma anche alte app che raccolgono dati GPS a supporto delle loro funzionalità.

cittadini iraniani manifestano in strada
Blocco WhatsApp, le accuse di Teheran e l’immediata risposta di Meta – temporeale.info (Foto Ansa)

Da Teheran, tuttavia, non sono arrivate prove concrete a supporto di questi appelli a sospendere l’utilizzo di WhatsApp. Immediata è stata la replica di Meta che ha respinto ogni accusa sul presunto uso illecito dei dati prodotti dall’uso dell’app. Un portavoce di WhatsApp ha ribadito all’Agence France Presse (AFP) che tutti i messaggi scambiati tramite l’applicazione sono crittografati “end-to-end” con il solo il mittente e il destinatario che possono accedervi.

Siamo preoccupati – ha aggiunto il portavoce – che queste false segnalazioni possano essere una scusa per interrompere i nostri servizi proprio nel momento in cui le persone ne hanno più bisogno.” Da Teheran non è arrivata nessuna controreplica se non l’attuazione di provvedimenti restrittivi all’accesso ad Internet che, verosimilmente, dureranno per tutta la durata del conflitto. Una decisione che ha già reso in parte inaccessibili siti e app. Su WhatsApp non sono arrivati ancora aggiornamenti in merito al blocco totale o parziale delle sue funzionalità.

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