La premier Giorgia Meloni ha ribadito l’impegno del Governo per l’attuazione di una riforma fiscale che prevede un possibile taglio dell’Irpef. Ecco a chi potrebbe giovare di più
La Premier Giorgia Meloni è in Canada per partecipare al summit del G7. Sarà un confronto delicatissimo quello che si svolgerà tra lunedì 16 e martedì 17 tra i leader impegnati in una mediazione sul conflitto scoppiato tra Isreale e Iran che non accenna a placarsi dopo tre giorni di bombardamenti.
Prima dell’escalation in Medio Oriente che ha stravolto l’agenda di Governo, la Premier aveva preannunciato un ulteriore intervento dell’esecutivo in materia fiscale nel corso degli Stati Generali dei Commercialisti, tenutisi a Roma martedì scorso. Nel suo discorso, la Meloni ha ribadito che l’obiettivo del Governo è “tagliare le tasse in modo equo e sostenibile.” Per questo motivo, ha proseguito, “il nostro lavoro non è finito e vogliamo fare di più, concentrandoci sul ceto medio che è la struttura portante del sistema produttivo italiano.”
Nei piani del Governo Meloni c’è un nuovo taglio dell’Irpef. Una promessa tutt’altro che inedita che l’esecutivo non ha potuto concretizzare per la mancanza di risorse a copertura del provvedimento. Vediamo, dunque, quale potrebbe essere il piano di riforma cui il Governo sta lavorando da tempo.
Nuovo taglio dell’Irpef, cosa può cambiare con la riforma fiscale
A partire dall’inizio del 2024, l’Irpef si applica su tre fasce:
- 23% fino a 28.000€ di reddito
- 35% da 28.000 a 50.000€
- 43% oltre i 50.000€ dichiarati
Nelle intenzioni del Governo c’è la volontà di ridurre l’aliquota Irpef della seconda fascia dal 35 al 33%, un piano che porterebbe inevitabilmente a una riduzione del carico fiscale per i possibili beneficiari.
Stando alla simulazione effettuata da Today.it, qualora la riduzione del 2% dell’Irpef dovesse concretizzarsi si avrebbe un beneficio fiscale di 40€ annui ai redditi fino a 30.000€ lordi, di 140€ con redditi fino a 35.000€ e di 240€ per chi ne guadagna 40.000€. Il beneficio, ovviamente, andrebbe a salire fino ai 50.000€. Si tratta, al momento, di calcoli ipotetici che non tengono conto di detrazioni, deduzioni e addizionali.
Il Governo potrebbe reperire le risorse per la copertura della nuova riforma fiscale dalla lotta all’evasione e dalle entrate derivanti dall’attuazione del concordato preventivo. Un intervento che, comunque, non è attuabile nel breve termine. Lo ha ribadito il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, spiegando come le intenzioni della Premier siano condivisibili a patto però di creare le condizioni affinché possano verificarsi. “Ci sono ancora due anni e mezzo“, ha annunciato Giorgetti a margine del congresso dei commercialisti (lo stesso in cui era intervenuta la Meloni), alimentando ulteriori interrogativi sulle tempistiche del nuovo intervento del Governo.