Volete fuggire dall’Italia e dalle tasse? Ecco il luogo che fa per voi, un paradiso fiscale e non solo per ottimizzare al meglio il vostro portafogli
E’ un periodo dell’anno, questo, come sempre piuttosto delicato, in cui è il momento di fare bilanci precisi delle spese, soprattutto perché si è alle prese con la dichiarazione dei redditi e dunque con la definizione degli esatti importi delle tasse da pagare. Una vera e propria dannazione, per molti.

I soldi sembrano non bastare mai, i guadagni del nostro lavoro in molti casi ci mettono comunque alle strette tra le varie imposte da corrispondere. E il portafogli, spesso e volentieri, piange. Ecco perché più di qualcuno pensa alla fuga verso i cosiddetti paradisi fiscali.
E’ possibile, effettivamente, spostarsi lì dove la tassazione, almeno su certi aspetti, è inesistente? Sì, ci sono dei luoghi dove il vostro guadagno risulterà netto. Ecco dove dovete trasferirvi, se volete realizzare questo sogno.
Panama e non solo: gli undici paradisi fiscali dove le criptovalute non vengono tassate
Uno dei primi posti che vengono in mente, da questo punto di vista, è Panama, che ha un vantaggio particolare: lì non vengono tassati i guadagni da criptovalute.

Per usare un termine calcistico, nel paese centroamericano la plusvalenza da criptovalute, se siete abituati a utilizzarle, è netta. Vista anche la bellezza dei luoghi, spostarsi da quelle parti potrebbe effettivamente cambiare la vostra vita.
Panama non è il solo paese ad applicare tassazione zero sulle criptovalute. Infatti, ce ne sono altri dieci. Cinque sono europei, e sono Malta, Cipro, Lussemburgo, Belgio ed Estonia. Gli altri in giro per il mondo sono El Salvador, Hong Kong, Singapore, Brunei e Malesia.
Un quadro molto diverso, come sappiamo, da quello che avviene in Italia e nel resto dell’Unione Europea. In Italia, la tassazione per i guadagni da criptovalute è del 26%, poco più in alto della media europea che si attesta intorno al 20 per cento, ma per il 2026 è previsto un ulteriore aumento, portando l’aliquota al 33 per cento. Ancora peggio va ad esempio in Germania e in Danimarca, dove, secondo i dati Eurispes, la tassazione sulle criptovalute è addirittura del 50 per cento. Aliquote variabili ci sono invece, ad esempio, negli Stati Uniti, dove si oscilla dal 15 per cento al 37 per cento.