Si utilizzano tutti i giorni in cucina ma vi siete mai chiesti perché le spugne hanno colori diversi ? C’è un motivo ben preciso e tutt’altro che secondario
Le spugne da cucina sono uno degli articoli maggiormente venduti nei negozi di casalinghi. Ne esistono di varie forme e materiali e si contraddistinguono anzitutto per la loro economicità dovuta anzitutto al fatto che vanno sostituite spesso per l’utilizzo intensivo cui vengono sottoposte.
Forme, prezzi, materiali ma soprattutto colori diversi. In molti sono indotti a pensare che i colori delle spugne o dei panni in microfibra che si utilizzano per pulire piatti, pentole, padelle e altre stoviglie siano scelti per un fatto estetico o meramente cromatico. In realtà non è così. Ogni colore viene infatti utilizzato in base alla tipologia, all’abrasività e alla funzione della spugna stessa.
Ovviamente – prima di svelarvi a cosa corrispondono i colori – quando parliamo delle tonalità delle spugne ci riferiamo alla parte colorata che si trova sotto lo stato abrasivo in verde, necessario per rimuovere incrostazioni e sporco ostinato. Quello è uguale per tutte e può differire solo per uno spessore più o meno accentuato.
I colori delle spugne da cucina: ecco a cosa corrispondono
Cominciamo dal colore più comune ovvero il Giallo. Le spugne con questa tonalità si distinguono per la loro morbidezza. Sono le meno abrasive di tutte e, pertanto, ideali per la pulizia delle superfici più delicate come piatti e lavandini. Le spugne di coloro Rosso, Rosa o Arancione hanno un’abrasività media e riescono a eliminare anche le macchie più ostinate da quasi tutte le superfici senza deteriorarle proprio perché la loro azione non è troppo aggressiva.
Risultano indicate per piatti e bicchieri anche le spugne di colore blu che sono leggermente più abrasive di quelle gialle ma ben si prestano anche all’acciaio inox del piano cottura senza lasciare graffi. Esistono poi spugne totalmente colorate di verde che sono le più abrasive di tutte e le più indicate quando dobbiamo rimuovere residui di cibo, incrostazioni e altre macchie che difficilmente vanno via se utilizziamo quelle di altro colore.
Di qualsiasi colore esse siano, è fondamentale quando si utilizzano le spugne procedere a una loro puntuale igienizzazione. Da un recente studio effettuato da ricercatori tedeschi è emerso che su questi strumenti da cucina possono annidarsi fino a 54 miliardi di batteri per centimetri cubo, quasi tutti fortunatamente innocui per l’uomo. Tra i residui di sporco e nell’ambiente umido favorito dal materiale poroso delle spugne, possono proliferare anche patogeni pericolosi, in primis quello della salmonella.
Per pulire adeguatamente le spugne non è sufficiente solo strizzare l’acqua rimasta al loro interno, procedura quantomai standard in cucina. Occorre procedere con metodi più invasivi come la loro immersione in acqua bollente o in una soluzione composta da sapone di Marsiglia e candeggina. Altrettanto efficace può risultare un lavaggio in lavastoviglie ad alta temperatura.
