Da giugno in poi cambierà tutto per i prelievi bancomat, scappare da quest’obbligo è impossibile per tutti: coinvolge anche gli acquisti e l’app, ecco di cosa si tratta
C’è una data cerchiata in rosso che può cambiare le cose per chi effettua prelievi al bancomat, acquisti online, biglietti in stazione o chiamate di emergenza al 112. Ed è quella del 28 giugno prossimo, perché da quel momento può diventare tutto più accessibile con l’entrata in vigore dell’Accessibility Act. Serve a garantire le pari opportunità digitali e tecnologiche a tutte le persone che hanno qualsiasi tipo di disabilità.
L’iniziativa coinvolge piattaforme digitali e trasporti, ma anche aziende tech e banche. L’Italia ha firmato come termine ultimo il 2030 per adeguarsi a questa norma, gli obblighi però scatteranno già da fine giugno. Questa iniziativa è stata approvata nel 2019 per armonizzare le leggi dei Paesi dell’Unione Europea rendendo la tecnologia inclusiva per tutti.
In Italia è stata estesa agli obblighi di accessibilità anche nel settore privato. Ma quindi, cosa cambia dal 28 giugno 2025? I servizi digitali dovranno aderire a dei requisiti specifici. Si parla di sportelli bancomat che dovranno rispondere a comandi vocali e con tastiere riconoscibili al tatto.
Bancomat in Italia, dal 28 giugno cambia tutto: la situazione
I distributori automatici di biglietti nelle stazioni e nelle metro dovranno avere interfacce semplificate e accessibili. I siti web e le applicazioni di e-commerce dovranno essere utilizzabili senza mouse, con la presenza del testo alternativo per immagini e i sottotitoli nei video. Mentre i sistemi bancari dovranno essere navigabili anche per chi ha difficoltà. E il 112 reso fruibile per gli utenti con disabilità uditive.
Secondo ‘InsiderPost’, questo obbligo riguarda le imprese con oltre 10 dipendenti e fatturato superiore a 2 milioni di euro annui. Sono esentate le micro imprese, a meno che non lavorino in settori specifici come i servizi pubblici essenziali o il servizio bancario. Per chi non rispetta le normative sono previste delle sanzioni pesanti, fino a 40 mila euro per la commercializzazione di prodotti o servizi non conformi.
Fino a 30 mila euro per chi non collabora con le autorità o non rispetta le disposizioni. Mentre per le aziende da oltre 500 milioni di fatturato, la sanzione può arrivare fino al 5% del fatturato. Bisogna quindi stare molto attenti alle nuove disposizioni e adeguarsi al più presto per evitare brutte sorprese.