Il Codice della Strada va incontro ad altri cambiamenti, si allenta la stretta sugli automobilisti: ecco il motivo
La prima parte del 2025 è stata all’insegna di discussioni piuttosto animate nel panorama italiano su vari temi, in particolare per quanto riguarda l’introduzione delle nuove norme del Codice della Strada. Una svolta che si attendeva da tempo, ma che ha sollevato non poche perplessità per le modalità con cui è stata attuata.
Nel nuovo codice infatti sono state inasprite le sanzioni e rese molto più stringenti le casistiche per violazioni relative a limiti di velocità, guida in stato di ebbrezza o sotto effetti di stupefacenti, con cellulare alla guida e altri aspetti simili. Non sono mancate le proteste da parte di buona parte della collettività. E altro caos è stato generato dall’eventualità, per il momento scongiurata, delle sanzioni automatiche senza possibilità ulteriore di contestazioni e ricorsi.
Per gli automobilisti, però, adesso arriva un po’ di respiro. Ci sono delle novità che allentano in qualche modo la morsa rispetto a quanto avvenuto nei primi mesi dell’anno. Ecco di cosa si tratta.
Codice della Strada, regole meno severe per la positività alle sostanze stupefacenti: la circolare del Ministero dell’Interno e della Salute
Il Ministero dell’Interno e della Salute hanno emesso una circolare che chiarisce gli aspetti sanzionatori per la guida sotto effetto di sostanze stupefacenti. Emergono delle specifiche che si richiedevano da tempo e che possono permettere di evitare sanzioni ritenute ingiuste.
Andiamo a vedere nel dettaglio cosa si prevede nella suddetta circolare. Per l’incriminazione del conducente, occorrerà dimostrare che l’assunzione degli stupefacenti produca effetti durante la guida. L’accertamento preliminare andrà condotto da polizia e carabinieri con un test salivare. Solo in caso di positività, si preleveranno due ulteriori campioni di saliva da far analizzare al più presto a un reparto di tossicologia forense.
Queste successive analisi porteranno all’incriminazione del guidatore soltanto se verranno rilevati nel sangue o nella saliva dei metaboliti attivi, che indichino effetti ancora presenti nell’organismo da parte delle sostanze stupefacenti. Un fattore ulteriormente importante e di cui si dibatteva da un po’ sarà il dover tenere conto, nelle analisi, di terapie prescritte in ospedale o dal medico curante, per non sanzionare chi assume legalmente psicofarmaci o farmaci a base di oppioidi.