Una recente sentenza ha stabilito un nuovo obbligo per gli automobilisti. Oltre alla multa si rischiano anche sanzioni penali
Non si può certo affermare che gli italiani siano un popolo disciplinato al volante. Lo conferma l’ingente numero di multe che vengono comminate per infrazioni come l’eccesso di velocità, il divieto di sosta o la guida con smartphone o stato di alterazione per l’assunzione di alcol e sostanza stupefacenti.
Fattispecie quest’ultime che hanno subito un inasprimento nelle multe e nelle sanzioni accessorie con le modifiche al Codice della Strada operative dallo scorso 14 dicembre che, evidentemente, hanno sortito gli effetti sperati dal legislatore. Pensate che, nei tre mesi successivi all’entrata in vigore delle nuove norme, sono state 16.432 le patenti sospese o ritirate in tutta Italia, di cui la metà proprio per la guida con il telefonico o dispositivi elettronici affini.
Tra le infrazioni maggiormente punite nei controlli delle forze dell’ordine rientrano anche quelle relative al mancato uso delle cinture di sicurezza da parte di conducente e passeggeri sia anteriori che posteriori. La multa prevista per il mancato rispetto di quanto stabilito dall’articolo 172 del Codice della Strada oscilla dagli 83 ai 322€ per l’autore della violazione. Per il conducente del veicolo, inoltre, la norma stabilisce anche una decurtazione di 5 punti dalla patente.
Cinture di sicurezza in auto, nuovo obbligo per il conducente
Se a non utilizzare la cintura di sicurezza è un minore, a rispondere della violazione sarà il conducente oppure, se presente, chi è tenuto alla sorveglianza del minore stesso. Attenzione, tuttavia, alla recente sentenza della Cassazione n°46566/2024 che ha stabilito, di fatto, un nuovo obbligo per gli automobilisti sull’osservanza di questa disposizione sui dispositivi di sicurezza in auto.
In particolare, la Suprema Corte ha riformulato la sentenza di assoluzione nei confronti di un automobilista, imputato per il reato di omicidio colposo, in seguito alla morte di un passeggero della sua auto che occupava il sedile posteriore senza indossare la cintura di sicurezza. Con l’accoglimento del ricorso presentato dalla Corte di Appello di Roma, la Corte di Cassazione ha stabilito che il decesso della vittima, avvenuto a causa del ribaltamento del veicolo, poteva essere evitato se la stessa avesse indossato la cintura.
Al contempo, la Cassazione ha altresì ribadito che il conducente del veicolo deve sempre garantire il rispetto dell’obbligo di utilizzo delle cinture di sicurezza da parte di tutti i passeggeri dell’auto sia minorenni che maggiorenni, presenti sui sedili anteriori e posteriori del mezzo. La mancata vigilanza di tale disposizione può renderlo responsabile, in caso di incidente, del reato di lesioni personali colpose o omicidio colposo con conseguenze obbligo al risarcimento del danno.
Quest’ultimo, peraltro, può non essere coperto dall’assicurazione qualora venisse dimostrato che il mezzo non procedeva in condizioni di sicurezza. In questo caso, sarà il proprietario dell’auto a provvedere al risarcimento con costi anche piuttosto ingenti, in base all’entità dei danni riscontrati sul veicolo e sui suoi occupanti.