Formia / Muore dopo terapia contro il tumore, 7 medici indagati per omicidio colposo

FORMIA – Sono sette i medici dell’Ospedale Cisanello di Pisa indagati per il reato di omicidio colposo a causa del decesso improvviso di un paziente, Fabio Reale, 45enne di Formia, aggredito da un tumore al fegato in fase avanzata, durante l’ultimo trattamento di una terapia innovativa.

La morte del formiano risale a metà maggio con l’autopsia effettuata due giorni dopo. Gli indagati si sono affidati all’avvocato Patrizio Pugliese per la parte legale e alla dottoressa Chiara Toni per l’aspetto medico riferito all’esito dell’autopsia. Tra i sette indagati ci sono i medici in servizio il 13 maggio a medicina nucleare, oncologia, fisica sanitaria, radiodiagnostica, rianimazione 3, anestesia e rianimazione 1.

Sotto la lente della magistratura c’è una terapia innovativa eseguita anche al Cisanello, quella di aggredire il tumore al fegato con l’uso di boli radioattivi. Una tecnica relativamente nuova e invasiva, come lo sono quelle pratiche che devono misurarsi con neoplasie che più di altre, per gravità e vulnerabilità di organi attaccati, sono difficili da sconfiggere.

Le condizioni del paziente erano assai delicate e precarie. La morte è sopraggiunta dopo un trattamento che ora la Procura vuole accertare se abbia avuto effetti letali. Una reazione imprevista alla terapia che ha portato alla morte il paziente. Le verifiche vanno avanti per chiarire cosa è successo nella sequenza precedente all’arresto cardiaco.

Il nesso causa-effetto tra terapia e decesso sarà il tema centrale nei riscontri sul comportamento seguito dai medici, ma anche sull’adozione delle cure adottate per ridurre l’estensione del tumore al fegato e concluse con un lutto.

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