Formia / Passeggiata di Cicerone, i dubbi della consigliera Imma Arnone e del Tar [VIDEO]

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FORMIA – Un progetto senz’anima che tradirà l’obiettivo per il quale era stato approvato e finanziato nel 2021 dal commissario Prefettizio Silvana Tizzano. Altro che recupero dei beni archeologici lungo il litorale di Ponente di Formia. L’opera “rischia” di permettere soltanto il rifacimento di qualche centinaia metri di marciapiedi davanti la pinetina di Vindicio e nei pressi del porticciolo Caposele di Formia quando avrebbe dovuto avere l’audacia ed il coraggio di bonificare Largo Marina con la contestuale delocalizzazione degli storici cantieri navali della zona. E’ l’atto d’accusa che ha formalizzato il capogruppo di minoranza della lista “Guardare Oltre”, Imma Arnone, tenendo a battesimo con un video sulla sua pagina Facebook una rubrica quindicinale di approfondimento dal titolo “InOltre”.

In poco più di due minuti la dottoressa Arnone dubita che il progetto per la realizzazione della “Passeggiata di Cicerone” possa nutrire l’ambizione a favorire il rilancio dell’immagine turistica di questo tratto di città perché “non esente – come dichiara nel contributo video allegato – da una serie di contraddizioni e lacune”. E poiché piove sempre sul bagnato c’è la pesantissima incognita rappresentata dagli espropri di alcune particelle. E’ stato lo stesso Tar del Lazio che, discutendo il ricorso di tre proprietari, ha disposto un supplemento istruttorio sulla conferenza di servizi conclusa con la determina dirigenziale il 27 febbraio 2024, sei mesi dopo la sua indizione nell’agosto 2023. Tiziana Ferrante, Pietro Ferrante e Francesca Altiero, assistiti dall’avvocato Davide Angelucci, hanno chiesto l’annullamento della conferenza di servizio che, indetta in forma “semplificata e sincronica” dal dirigente del settore Lavori Pubblici Giuseppe Viscogliosi, prevedeva l’esproprio di microscopiche particelle di terreno di proprietà.

Della richiesta di annullamento della conferenza di servizi sono stati coinvolti l’impresa vincitrice dell’appalto, la gaetana “Accetta Costruzioni”, il comune di Formia, la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero dell’Interno solo perché la “Passeggiata di Cicerone” è stata finanziata dai fondi del Pnrr. Ma cosa chiedono i tre privati ? Gli espropri a loro dire sono nulli perché non sarebbe stato notificato loro l’esito della conferenza di servizi del febbraio 2024. Avrebbero potuto presentare eccezioni o impugnare lo stesso esito della conferenza di servizi e invece sono stati tenuti all’oscuro di tutto.

Sino ad oggi quando il progetto è arrivato in una fase esecutiva e l’aggiudicazione dell’opera (che dovrebbe essere ultimata secondo l’ultimo crono programma nel giugno 2026( è stata assegnata all’impresa guidata dall’imprenditore Edoardo Accetta). Il presidente della prima sezione del Tar di Latina Roberto Maria Bucchi ha deciso di vederci chiaro ed in quest’ambito ha ordinato all’amministrazione formiana di depositare la determina dirigenziale numero 283 del febbraio 2024 per verificare la legittimità dell’istruttoria sull’iter seguito dal Comune circa l’esproprio delle tre particelle private interessate dala “Passeggiata di Cicerone”. Solo dopo che avrà visionato e verificato le carte prodotte dall’assessorato ai lavori Pubblici del Comune di Formia il Tar deciderà nell’udienza calendarizzata per il prossimo 3 settembre se annullare o meno il ricorso presentato per conto dei tre privati dall’avvocato Davide Angelucci.

CONTRIBUTO video Imma Arnone, capogruppo “Guardare Oltre”