Formia / Il Comune annuncia sopralluogo presso l’ex-alloggio confiscato alla famiglia Bardellino

FORMIA – Ma sono agibili alcuni degli immobili che il comune di Formia ha avuto assegnati dall’agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata? Il problema, imbarazzante, è tornato d’attualità martedì 22 ottobre quando il Dirigente del settore urbanistica del Comune Pietro D’Angelo aveva offerto la sua disponibilità ad effettuare un sopralluogo presso un immobile “eccellente” confiscato anni fa dallo Stato alla famiglia Bardellino in via Giorgio La Pira, nel quartiere di Vindicio. Il sopralluogo, per il cui svolgimento D’Angelo ha chiesto l’ausilio degli agenti della Polizia Locale e dei Carabinieri della Compagnia di Formia “vista la delicatezza di quanto denunciato dalla consigliera Paola Villa, non si è svolto e, per ragioni organizzative, è stato rinviato al 29 ottobre. Ma qual è la delicatezza sollevata dall’ex sindaco di Formia.

Bisogna tornare indietro al 16 luglio 2024 quando si svolse la commissione consiliare speciale “Beni confiscati alla criminalità organizzata” presieduta dall’avvocato Renata Ranucci (Fratelli d’Italia) . In quella seduta l’ufficio lavori pubblici illustrò una serie di difficoltà a dare seguito al protocollo di intesa sottoscritto tra il comune di Formia e il Centro Navale della Guardia di Finanza di Formia il 14 ottobre 2021. Da lì a tre giorni scorsi ci sarebbe stato il ballottaggio delle elezioni amministrative e l’allora Commissario Prefettizio Silvana Tizzano sottoscrisse un accordo perché quell’immobile, al piano terra di un fabbricato di proprietà della famiglia Bardellino, andasse in comodato d’uso alla sezione navale delle Fiamme Gialle. Di questa assegnazione si persero le tracce sino al 16 luglio scorso quando la consigliera Villa avanzò, dopo un approccio in commissione il 5 maggio 2023, alcune domande in merito al protocollo tra comune di Formia e la Guardia di Finanza e alla sua attuazione per la destinazione di quel “basso” in via La Pira , la Consigliera ne aveva chiesto dettagliate informazioni durante la prima seduta.

“Il funzionario del Comune di Formia D’Avino dettagliatamente descrisse la difficoltà di assegnazione dell’alloggio posto a piano terra del villino sequestrato alla famiglia Bardellino in quanto – ha dichiarato l’ex sindaco – questo alloggio non ha conformità urbanistica per essere adibito ad abitazione. Non raggiunge un’altezza adeguata (m.2,70) come previsto dalla legge e pertanto non può soddisfare il protocollo di intesa siglato dal comune di Formia con la Guardia di Finanza”. A tentare di rispondere alle perplessità dell’ex primo cittadino è stato il dirigente del settore urbanistica del Comune Pietro D’Angelo. “Meglio tardi che mai” – sbotta la professoressa Villa perché una richiesta di accesso agli atti è stata inviata due mesi fa, il 25 agosto. Ora D’Angelo ha deciso di verificare “in loco” la portata dei dubbi dell’ex sindaco promuovendo un sopralluogo comunicandolo alla dirigente della Polizia Locale Pina Sciarra, al sindaco Gianluca Taddeo, alla segretaria generale Marina Sacccoccia, all’assessore all’urbanistica Marcello Anastasio Pugliese e naturalmente alla diretta interessata, Paola Villa .

E la lettera contiene subito due indicazioni: “Da notizie assunte non si rilevano lavorazioni in corso dopodiché questo ufficio – ha aggiunto D’Angelo – provvederà all’istruttoria dei fascicoli relativi all’istruttoria. Il sopralluogo è importante per dare la possibilità agli interessati (quali se l’alloggio , confiscato, è di proprietà del comune di Formia?) di difendersi dal punto di via tecnico e legale”. Al sopralluogo del 29 ottobre l’ex sindaco ha rassicurato che ci sarà anche lei ma, in prospettiva, si pone e rilancia un quesito: E’ possibile che nessuno, neppure durante il suo mandato, si sia accorto – qualora fossero veritieri i suoi dubbi – che uno degli alloggi confiscati alla famiglia Bardellino, avendo un’altezza inferiore ai due metri e 40 centimetri, non avesse l’abitabilità e dunque è stato deciso di concedere in comodato alla Guardia di Finanza un deposito piuttosto che un alloggio vero e proprio?

Paola Villa, rinnovando i suoi dubbi, il 25 agosto scorso per l’appunto ha formalizzato una richiesta di accesso agli atti con cui ha chiesto di avere copia della relazione redatta dall’ufficio circa la “non conformità urbanistica dell’alloggio sito al piano terra della proprietà confiscata in via Giorgio la Pira”; la corretta destinazione urbanistica e catastale delle due proprietà confiscate in via Giorgio La Pira; gli atti redatti dall’ufficio per predisporre un controllo urbanistico dell’intera proprietà e copia della documentazione e della perizia risalente all’epoca dell’assegnazione dei beni confiscati alla famiglia Bardellino in via Giorgio la Pira dall’Agenzia Nazionale Beni Confiscati al Comune di Formia. A distanza di due mesi dalla presentazione del suo accesso agli atti la Capogruppo di “Un’Altra città” conferma di non aver ricevuto uno straccio dei documenti richiesti e , con l’occasione, ha rinnovato la richiesta alla sezione urbanistica se stia o meno predisponendo la modifica dell’elenco dei beni confiscati alla criminalità organizzata ed assegnati al comune di Formia, pubblicato nel luglio 2024: “Non dovrebbe annoverare più 4 appartamenti in via Giorgio la Pira ma, come si desume dalla relazione dell’ingegnere Emanuele D’Avino in commissione, 2 appartamenti e 2 cantine così come prevede l’ordinamento urbanistico”.

Se quell’alloggio della famiglia Bardellino fosse un deposito invece che una civile abitazione, “dobbiamo subito verificare – ha concluso l’ex sindaco – la possibilità dell’assegnazione alla Guardia di Finanza di altro appartamento con abitabilità sempre confiscato alla famiglia Bardellino. E’ ubicato in via Giorgio La Pira, è di proprietà del comune di Formia ed è ubicato al primo piano dello stesso stabile per onorare e dare seguito al protocollo d’intesa siglato nell’ottobre 2021”.

Al movimento “Un’Altra città” non è piaciuta la forma utilizzata dal dirigente D’Angelo nella lettera in cui chiede l’accompagnamento della Polizia Locale e dei Carabinieri per effettuare un sopralluogo nel garage di via La Pira. “La nota evidenzia una seria problematica e insufficiente conoscenza dell’iter applicato. E’ una risposta che comporta immediata vicinanza alla consigliera Paola Villa in quanto il dirigente – ha censurato “Un’altra città” – ha rivelato il ‘mandante’ della denuncia effettuata esponendo la consigliera Paola Villa ancor di più nella lotta alla criminalità del nostro territorio. Implica sostegno all’azione di denuncia nella funzione di consigliere comunale. Nella nota si richiede anche l’intervento dei Carabinieri nel sopralluogo “annunciato” presso e i beni confiscati e quelli attualmente abitati dalla famiglia Bardellino. La lettera di D’Angelo comporta impegno civico e civile da parte di quanti continuano a credere nella legalità e nella scelta del bene comune. Implica, infine – si legge in un comunicato stampa –una risposta da parte dell’attuale amministrazione e sulla prassi adottata dal dirigente e sull’azione di denuncia di un consigliere comunale…seppur di minoranza”.

(In copertina foto di repertorio)

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