Formia / Rio Fresco tra vegetazioni incolta e ratti: scattano le indagini dei Carabinieri Forestali

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FORMIA – Sulla situazione, preoccupante sul piano igienico-sanitario ed ambientale, in cui versa il tratto terminale (all’altezza della sua foce nei pressi di piazza Risorgimento) del Rio Fresco a Formia indagano ora anche i Carabinieri Forestali. I cittadini residenti della zona l’avevano annunciato che, di fronte all’immobilismo e alla paralisi amministrativa del comune, avrebbero, dopo tre richieste d’intervento cadute nel vuoto, interpellato le “altre autorità compenti”. E così è stato il Nucleo ambientale dell’Arma ha avviato un’indagine conoscitiva per accertare la veridicità delle considerazioni preoccupanti contenute nella nuova petizione inviata al sindaco Gianluca Taddeo e soprattutto hanno chiesto di avere copia del video registrato dall’ex primo cittadino Paola Villa e veicolato prima sui social e poi diffuso dagli organi d’informazione.

Il capogruppo di “Un’Altra città” era stata categorica quando aveva rimarcato come la situazione in cui versa la foce di uno dei più importanti d’acqua che attraversa il centro urbano possa trasformarsi in un’autentica ‘bomba’ sanitaria ed ambientale. I Carabinieri Forestali ora stanno esaminando la petizione dei cittadini, in rapporto a quanto prodotto dall’assessorato ai Lavori Pubblici e dalla Polizia Locale del comune di Formia, nel momento in cui hanno descritto una “degenerazione ambientale, peggiorata non solo a causa dell’ampia vegetazione che ostruisce il deflusso delle acque ed occlude la foce del torrente in mare ma anche per la moltiplicazione di ratti, pantegane e di insetti.

Una situazione – avevano osservato residenti e commercianti – “che attenta alla nostra salute, portandoci a barricarci in casa anche in periodi in cui si potrebbe beneficiare delle temperature miti e quindi dell’areazione naturale”. E non finita. I cittadini firmatari della petizione hanno segnalato al comune come da una condotta posta sotto piazza Risorgimento si sia aperta una crepa di grandi dimensioni “dalla quale fuoriescono copiosi fiotti di liquami fognai e acque reflue”. Questa condotta, già interessata negli anni scorsi di interventi per una presunta manutenzione e messa in sicurezza, continua a creare problemi sia per le infiltrazioni nelle pareti circostanti che per la fuoriuscita di miasmi ed odori, “una situazione segnalata ad Acqualatina ma senza i dovuti risconti”.