Formia / Manifesti a testa in giù di Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia si rivolge alla Digos

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FORMIA  – E se fosse stata una goliardata? Dopo aver denunciato nella prima mattina di venerdì quello che è stato definito (forse frettolosamente) “un atto vile e vergognoso ed un clima d’odio preoccupante”, i vertici locali e formiani di Fratelli d’Italia hanno deciso di verificare quanto si sarebbe verificato nei pressi della fermata del servizio di trasporto pubblico urbano Atp in via degli Orti, davant la scuola elementare e materna di Gianola. Il segretario provinciale di Fdi, il senatore Nicola Calandrini, aveva rimarcato come “qualche vile abbia ben pensato di appendere al contrario un manifesto elettorale di Giorgia Meloni, regolarmente affisso nei giorni precedenti dall’azienda incaricata per un’affissione di carattere nazionale”. Questa è stata la versione del massimo dirigente di Fdi che poi ha deciso di capire cosa realmente si sia realmente verificato.

E’ difficile, anche di nottetempo, che qualcuno lungo una strada sempre trafficata abbia deciso con attrezzi ed utensili speciali di aprire la bacheca fissata ad un’importante altezza di un palo indicante la fermata del servizio di trasporto pubblico urbano e di capovolgere verso il basso il volto della presidente del Consiglio e leader nazionale di Fdi. Di sicuro ad operare non è stata una sola persona che, munita di attrezzi, ha dovuto fare ricorso ad una scala per aprire (e farlo con una certa fretta per evitare di essere scoperto e denunciato penalmente) una vetrina gestita da una società pubblicitaria per conto della concessionaria Atp. Il Senatore Calandrini è convinto come anche a Gianola il manifesto della presidente Meloni sia stato affisso correttamente: “Fratelli d’Italia ha dato mandato, nei giorni scorsi, all’azienda Avip di affiggere dei manifesti che, secondo la stessa azienda, sono stati regolarmente attaccati. Nella notte, in diversi Comuni Italiani (quindi il sabotaggio non sarebbe completamente formiano), non solo nel nostro territorio, qualcuno avrebbe affisso nuovi manifesti o addirittura smontato e rimontato al contrario il supporto contenente il manifesto. Un vero e proprio attacco alla democrazia, studiato e con una regia che ci fa piombare in un clima d’odio di cui l’Italia non aveva bisogno. Un gesto vile, tipico di chi non ha argomenti e tende quindi a denigrare l’avversario. Un clima d’odio preoccupante, dopo le offese sessiste e volgari lanciate dal palco del concertone del primo maggio nei confronti del Presidente del Consiglio. Abbiamo ovviamente informato la Digos dell’accaduto ma appare necessario che gli esponenti della sinistra prendano le distanze da questo atteggiamento becero”.

Ancora Calandrini:”Chiedono a noi di prendere le distanze da qualcosa accaduto 80 anni fa (l’omicidio del deputato socialista Giacomo Matteotti) quando, nel 2024, qualcuno sta minando con atti violenti il confronto democratico. Non condannare quanto avvenuto nella notte, in modo esplicito, equivale a essere complici e coinvolti in questa campagna d’odio senza precedenti. Noi come sempre, seppur indignati, risponderemo a questa becera provocazione con la forza delle idee, dei progetti e dei risultati che stiamo raggiungendo a livello locale e nazionale, forti di una comunità di militanti ed elettori sempre più coesa e numerosa. Non saremo noi a gettare benzina sul fuoco, siamo superiori e non risponderemo alle provocazioni. Portiamo avanti il nostro stile di patrioti e veri difensori dei valori repubblicani che caratterizzano la nostra nazione. Auspichiamo che anche i nostri avversari, però, non strizzino l’occhio a certi ambienti dove – conclude Calandrini – da una parte si ciancia di libertà e diritti e dall’altra si vorrebbe vietare di parlare a chi la pensa diversamente. Questa non è democrazia ma solo una nuova forma di dittatura”.

Fratelli d’Italia ha deciso di verificare le reali modalità di affissione a Formia dei manifesti elettorali di Giorgia Meloni anche in rapporto a quanto avvenne nella campagna elettorale delle regionali nell’inverno 2023. Nessuno gridò alla scandalo – ma solo alla meraviglia – quando i manifesti elettorali dell’allora candidato di Forza Italia, l’ex sindaco di Gaeta Cosimino Mitrano, furono affissi sui tradizionali tazebao con il viso rivolto verso il basso. Nessuna denuncia perché si scopri che erano stati gli stessi attacchini del candidato azzurro ad affiggere volutamente in quello modo quei manifesti. Il motivo? Catturare l’attenzione degli elettori.

E anche in quella circostanza, come quella di venerdì notte, piazzale Loreto non c’entrava nulla. E per fortuna.