Sud Pontino / Riconoscimento invalidità civile, l’inziativa dello Spi Cgil e del Patronato Inca

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SUD PONTINO – Le pensioni, il welfare, la sanità, la non autosufficienza, i diritti previdenziali ed Assistenziali e gli aspetti della vita dei pensionati e dei lavoratori stanno duramente impegnando quotidianamente la Lega del sud pontino dello Spi Cgil (il sindacato dei pensionati) ed il Patronato Inca (Istituto Nazionale Confederale di Assistenza) della stessa Cgil sia nelle risposte individuali ai bisogni reali dei cittadini e lavoratori, che nella difesa collettiva dei diritti di cittadinanza attraverso l’informazione e la formazione, l’aggregazione, la socializzazione, la solidarietà e l’ascolto.

Queste due vivaci realtà sociali per difendere questi diritti essenziali di una società civile e per garantire in maniera uniforme, indipendentemente dai confini territoriali dei governi locali, l’uguaglianza per il trattamento a favore dei cittadini, ha deciso ora di intensificare la mobilitazione in atto da tempo sul territorio del Sud Pontino per denunciare “la situazione drammatica del servizio sanitario pubblico, ospedaliero e territoriale” e per rivendicare “la difesa dei diritti delle persone fragili e più in difficoltà, quindi più bisognose di attenzione e di assistenza socio-sanitaria”.

Gli operatori della Lega del Sud Pontino dello Spi Cgil ed il Patronato Inca della stessa Cgil, nell’ambito delle specifiche attività dei propri uffici territoriali, stanno incontrando un numero sempre più crescente di ultrasessantacinquenni, residenti nel comprensorio individuato con il Distretto 5 dell’Azienda Sanitaria Locale di Latina. Stanno segnalando difficoltà nel riconoscimento del proprio stato di fragilità da parte degli istituti deputati a queste funzioni, ed in particolar modo, stanno prendendo atto “i lunghi tempi di attesa per effettuare una visita medico-legale per il riconoscimento di uno stato invalidante”.

Se viene rappresentata la grave difficoltà a recarsi presso la sede centrale dell’Inps di Latina, sino ad alcuni anni fa la visita medico legale veniva effettuata dall’Azienda Usl Latina presso ogni sede dei singoli 5 distretti. A partire dal novembre 2018 non è più così. Un decreto del Commissario ad Acta della Regione Lazio del dicembre 2017, l’allora presidente della stessa Regione Lazio Nicola Zingaretti, aveva ratificato la convenzione tra la Regione Lazio e l’Inps per il trasferimento delle funzioni relative all’accertamento dei requisiti sanitari in materia di invalidità civile, cecità, sordità, handicap e disabilità.

L’attività in questione non venne più svolta dalle commissioni mediche presso ogni sede del singolo distretto dell’Azienda Sanitaria Locale di Latina e, per quanto riguarda quello 5, presso la sede di Gaeta. Si decise, insomma, di accentrare questo servizio, sino in quel momento impeccabile, presso la sede centrale di Latina dell’Inps.  La Regione Lazio, già dal 2019, facendo seguito alle continue e pressanti segnalazioni del presidente del Comitato dei Sindaci del Distretto Socio-Sanitario LT5 e del Direttore del Distretto 5 dell’Asl di Latina Antonio Graziano, intervenne nei confronti dell’ Inps-. Ottenne una disponibilità a valutare l’opportunità a svolgere l’attività di accertamento dei requisiti sanitari di invalidità civile anche in sedi decentrate, quali quella di Gaeta.

Con l’avvicendarsi dei referenti istituzionali locali e l’insediamento di altri diversi interlocutori, ad oggi, la problematica, purtroppo, non è stata più discussa e, quindi, non è stata più risolta. E così che enormi sacrifici e difficoltà devono essere sostenuti dai cittadini, sia in termini di distanza ma anche di ore di lavoro perse e di risorse economiche impegnate, costretti a recarsi a Latina per effettuare la visita medico legale necessaria ai fini del riconoscimento del proprio stato invalidante.

La Lega del Sud Pontino dello Spi Cgil ed il Patronato Inca Cgil, a tal riguardo, ha in programma di organizzare specifiche iniziative – come anticipa il coordinatore della Lega zonale del sindacato dei pensionati della Cgil, Franco Meschino – Una su tutte riguarda lo svolgimento di un incontro con il Direttore della sede Inps di Latina per definire le varie criticità, sia logistiche che procedurali, legate al riconoscimento celere delle istanze pendenti e consentire così, in tempi brevi, il riconoscimento ad ogni cittadino interessato sia della giusta valutazione dello stato invalidante che dell’eventuale riconoscimento economico.

Il patronato Inca Cgil, pur provvedendo a trasmettere tutta la documentazione sanitaria secondo modalità e tempi stabiliti per legge, registra che molte richieste risultano purtroppo ancora inevase.