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Castelforte / Al via la stagione termale, l’imprenditore Paolo Migliorato: “è il secolo del termalismo”

CASTELFORTE – Destagionalizzare il più possibile la propria offerta ricettiva con un obiettivo raggiungibile già nel 2025, in occasione del Giubileo: restare aperti in futuro per l’intero anno e non più a “macchia di leopardo”. L’inizio del ponte Pasquale sta coincidendo con l’inizio, nel complesso di Suio a Castelforte, della stagione termale che dai presupposti (e dalle prenotazioni ) si concretizzerà con il “tutto esaurito”. Paolo Migliorato con i suoi due figli ha deciso di mantenere alto il vessillo della tradizione termale di Suio con una buona dose di coraggio e di audacia: da venerdì Santo il complesso delle “Terme Vescine” riapre i battenti dopo coraggiosi investimenti che, “li abbiamo effettuati perché quello in corso è il secolo del termalismo e poi perché i presupposti per fare bene sono fondati alla luce di una positiva inversione di tendenza iniziata da anni nel settore”.

Dotate di 100 camere, di ben tre ristoranti e di una Spa (l’acronimo del latino Salum per aquam), le “Teme Vescine” riaprono i battenti in occasione del week end pasquale con un obiettivo inedito mai raggiunto nel complesso di Suio a Castelforte: restare ininterrottamente aperti sino al Capodanno 2025.

Dottor Migliorato, dove trova le ragioni per eseguire questo inno all’ottimismo in una realtà territoriale, come la sua, alle prese con un inarrestabile declino economico, sociale ed occupazionale? Vuole o sta lanciando un messaggio alla politica?

“Io faccio l’imprenditore e ho l’obbligo di pagare gli stipendi ai miei dipendenti che hanno a casa una famiglia. La politica faccia la politica. Il termalismo è una ricchezza che la Provvidenza ci ha donato e l’impresa contemporanea ha l’obbligo morale e civico di saperla fruttare al massimo. Nonostante tanti freni, a qualsiasi livello”.

E’ vero che è sempre complicato ripartire dopo aver sostenuto importanti investimenti per migliorare e riqualificare l’esistente?

“Le prenotazioni per Pasqua sono arrivate al 60% ma contiamo di registrare il ‘tutto esaurito’. Lo sa perché sono ottimista? Glielo spiego: gli italiani da anni sono meteopatici. Decidono di partire o meno dopo aver consultato le previsioni del tempo che a volte sono farlocche. Ho coniato una frase: questo settore fa affidamento su un lavoro che è simile ad una sega per tagliare il legno. Ha tanti denti intervallati da altrettanti spazi. Siamo convinti di rimodularla con le nostre modeste capacità che non saranno apprezzate in loco ma lo sono altrove. E per fortuna”.

Perché dottor Migliorato, dice e suggerisce di fare questo?

“Perché gli italiani hanno scoperto il piacere del benessere. Hanno voglia di curarsi e di stare un po’ meglio di quanto lo siano realmente. Poi le loro vacanze, rispetto al passato, sono sen’altro più corte ma fortunatamente più frequenti”.

Basta?

“Certo che no. E me ne rendo quando partecipiamo alle fiere nazionali ed internazionali del settore. Per tanti promoter Suio è un puntino rosso su una carta geografia tra Roma e Napoli, ai confini di due regioni e di altrettante province. Da quel momento inizia una fatica titanica a far capire ai nostri interlocutori chi siamo, dove ci troviamo e cosa offriamo”.

Quindi lavoro doppio, se non triplo…?

“La fatica, a tal riguardo, è tanta. Lo ammetto. Non abbiamo un territorio capace di accogliere e di promuovere quanto di unico ha…Figuriamoci se devi permettere ad un turista che scende alla stazione ferroviaria di Formia e Minturno di raggiungere con i mezzi pubblici Suio o se decida di andare a trascorrere una serata a Scauri o a Gaeta”.

Con quali amare considerazioni?

“Che il turismo, soprattutto quello termale, si fa con i servizi e la promozione. Altrove ci stanno provando, qui, nei limiti del possibile e delle risorse, ci pensiamo noi operatori privati”.

Dottor Migliorato, lei parla con tutti e tutti ripetono sempre lo stesso ritornello: “hai ragione”. Non mi smentisca, per favore: è vero che lei propone ai suoi clienti di venire alle terme di Suio perché trovano lo stesso contesto ambientale dei romani dei 2000 anni fa?

“Guardi che non è una battuta. Lei pensa che sia cambiato il contesto territoriale rispetto a quello in cui i patrizi Romani venivano alle terme di Suio? Sono contento, almeno per questo, che lo status quo sia lo stesso di 2000 anni fa: il Garigliano senza un progetto di riqualificazione ambientale, una strada, via delle Terme, la stessa di 50 anni fa senza segnaletica, orizzontale e verticale, senza manutenzione ed un marciapiede che ti invogli a fare una passeggiata dopo una bagno nelle nostre piscine termali”.

E lei che continua ad investire mentre i suoi colleghi imprenditori, i pochi rimasti, hanno gli stabilimenti chiusi da anni li apriranno prima dell’estate per onorare le storiche convenzioni con l’Asl di Latina? Dov’è la verità?

“Il problema è generazionale e di proiezione futura. Mollare questo segmento dell’economia locale sarebbe una iattura che io e la mia famiglia non vogliamo commettere nel momento in cui tantissimi giovani, come il caso di bravissimi chef stellati di Castelforte e del comprensorio, decidano di intraprendere questa scommessa imprenditoriale ed umana. I fatti ci stanno, nonostante tutto, dando ragione e non dimentichiamo che il XXI sarà il secolo delle terme”.

Lei ha deciso di realizzare ben tre cucine e di qualificare ulteriormente all’esterno della hall dell’albergo la terrazza del ristorante Aqua. Perché?

“Il motivo è semplice. Un cliente o un ospite di un banchetto deve trovare le soluzioni più variegate, compatibili e rispondenti ai propri gusti ed esigenze economiche. Un imprenditore deve attrarre ed offrire le risposte alle domande che gli vengono poste”.

E se qualche suo cliente le chiede di andare a pranzo o a cena fuori dopo aver utilizzato la sua Spa quale risposta tradizionalmente è abituato a dare ?

“Se una coppia mi chiede un consiglio specifico non mi tiro indietro. La nostra soddisfazione sarebbe totale se l’ospitalità suggerita facesse altrettanto ma fortunatamente non siamo tutti uguali”.

Dottor Migliorato, mi dica una cosa: è vero che il suo sogno e della sua famiglia è quello di fare termalismo 365 giorni l’anno?”

“Non vedo perché no! Lo fanno altri colleghi impegnati in contesti territoriali meno pregiati del nostro e noi dobbiamo – com’è avvenuto sinora – limitarci a rispettare le convenzioni con l’Asl…durante la stagione estiva. Il settore ha cambiato fortunatamente pelle. Questo trapianto l’abbiamo effettuato anche noi e, le dico, non ci sono state crisi di rigetto nonostante la politica ha un grande responsabilità, quella di dire e di non fare…”

E invece lei?

“Noi siamo pronti ad accogliere i nostri clienti che trascorreranno la Pasqua con noi. Intanto gli altri lavori in corso non si fermeranno e già la prossima settimana proseguiranno per realizzare una seconda spa entro il prossimo autunno“.

Mi scusi se le faccio la domanda che lei attende: e i rapporti con la politica locale?

“Per una questione culturale e di formazione sono pronto, non da oggi ma da sempre, a mettere in campo un’attività di ascolto e di collaborazione. Ma non mi parli di rilancio delle terme di Suio soltanto in occasione di qualsivoglia appuntamento elettorale che si rispetti. Ho un sogno nel cassetto che spero un giorno si realizzi. Che non sia io ad indicare ai promoter del settore in occasioni delle fiere internazionali del termalismo dove si trovi sulla cartina geografica quel puntino rosso, chiamato Suio, tra due regioni e tre province e cosa rappresenti…”.

Da duemila anni a questa parte.

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