Gaeta / Centro d’alta diagnostica all’ospedale “Di Liegrio”, l’interrogazione in Consiglio regionale

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GAETA – E’ approdata al consiglio regionale del Lazio la misteriosa querelle relativa alla realizzazione di un centro d’alta diagnostica presso l’ospedale “Monsignor Luigi Di Liegrio” di Gaeta. Il consigliere regionale del M5S Valerio Novelli, “con la soddisfazione del gruppo di Gaeta”, ha presentato un’interrogazione urgente al presidente della Regione Lazio Francesco Rocca.

Se ne cominciò a parlare esattamente quattro anni fa nelle fasi embrionali dell’emergenza pandemica Covid 19. L’allora direttore generale del’Asl di Latina Giorgio Casatri ed il sindaco di Gaeta dell’epoca, Cosimino Mitrano, firmarono presso l’aula consiliare del comune un protocollo d’intesa che prevedeva la realizzazione di un’innovativa collaborazione istituzionale. Il Comune di Gaeta si impegnava ad acquistare strumentazioni (per un valore di 750mila euro) utilizzando risorse economiche e attraverso la raccolta di contributi di soggetti privati, imprese, fondazioni, aziende internazionali, enti ed Istituzioni straniere per concederle all’Asl di Latina in comodato d’uso gratuito e destinare esclusivamente all’interno dell’ex ospedale “Monsignor Di Liegro” di Gaeta, oggi sede del Distretto 5.

Insomma avrebbe dovuto costituire il punto di partenza per la realizzazione di un moderno centro di Alta Diagnostica Specialistica. L’Asl di Latina, inoltre, si impegnava a farsi carico sia di tutte le spese strutturali per la conformità dei locali e l’installazione dei macchinari, sia di ogni costo per la gestione e la manutenzione ordinaria e straordinaria degli stessi, nonché del reclutamento del personale medico, tecnico ed infermieristico. Il protocollo sottoscritto dall’ex ‘diggì” Casati e dall’ex sindaco Mitrano precisava, tra l’altro, che qualora le attrezzature di diagnostica non fossero state più allocate all’interno del territorio Comunale di Gaeta, le stesse sarebbero dovute ritornare in proprietà e possesso del Comune donatore.

Successivamente la stessa di Latina – nel novembre 2020 – dava esecutività del protocollo di intesa per i lavori edili ed impiantistici da realizzare all’interno dell’ex ospedale di Gaeta per dar vita- come detto – al centro di Alta Diagnostica Specialistica. Si raggiunse l’intesa in base alla quale lo stesso centro dovesse essere dotato di una Tac a 128 strati, di un ecografo di ultima generazione, di un sistema telecomandato per esami radiografici, fluoroscopici e digitali, di un’attrezzatura mammografica digitale.

La realizzazione del Centro di Alta Diagnostica di Gaeta avrebbe dovuto centrare alcuni risultati, al momento disattesi: permettere di sostenere l’offerta sanitaria pubblica a tutela della prevenzione e della salute di tutti i cittadini del comprensorio del sud pontino e ridurre le lunghe liste di attesa.

All’interrogazione del consigliere regionale Valeri si sono affiancate le perplessità del gruppo M5S di Gaeta: “ Se da un lato nell’aprile 2023 l’Asl dovrebbe aver preso atto della consegna di alcune apparecchiature necessarie, tra cui la Tac 128 strati, un sistema telecomandato digitale per esami radiografici, un mammografo con tomosintesi e due ecografi di ultima generazione per uno dei quali dovrebbe essere stato approvato lo schema di contratto di comodato d’uso, dall’altro – osserva Simone Avico – non ha ancora provveduto a iniziare i lavori per ospitare gli stessi macchinari, nonostante una delibera di novembre 2020 che dava formalmente il via alla riconversione per l’uso dei locali dell’ex Ospedale di Gaeta”. Insomma il rischio è fondato : l’importante strumentazione acquistata e finora inutilizzata può danneggiarsi e diventare obsoleta.

Per finanziare la realizzazione, pari a 750mila euro, del Centro di Alta Diagnostica di Gaeta arrivarono significative donazioni da parte della Cy Twombly Foundation, dell’Ordine Costantiniano Charity, dell’onlus dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio, dell’Eni e della marina Militare americana la cui nave ammiraglia della VI Flotta “ Mount Whitney “ è storicamente di stanza a Gaeta. Il M5S ora chiama il causa il sindaco Cristian Leccese ed il suo predecessore Cosimino Mitrano: “ Da parte del Comune di Gaeta prendiamo atto di un costante silenzio sul tema e persino l’ex Sindaco Cosmo Mitrano, oggi Consigliere regionale, pare non ricordarsi più del Protocollo da lui stesso sottoscritto – ha aggiunto Avico – Il Movimento 5 Stelle vuole dare le adeguate risposte, sia sulla realizzazione del Centro, sia sul reperimento del personale sanitario per renderlo operativo, nell’interesse esclusivo dei cittadini e degli operatori sanitari affinché non si continui a lasciare la Sanità interamente nelle mani di privati”.

Anche dalla coordinatrice provinciale del M5S, Maria Grazia Ciolfi, parole di soddisfazione per l’inizio di una nuova fase dell’organizzazione territoriale del Movimento. “Questa interrogazione regionale a firma M5S – ha affermato Ciolfi – su un tema così importante per la città di Gaeta, dimostra come la struttura territoriale del Movimento è efficace. C’è un filo diretto tra il territorio e tutti i livelli istituzionali, i territori sono il cuore pulsante del M5S. Per la Provincia di Latina siamo in fase di attivazione dei primi gruppi territoriali, che inizieranno ad operare portando le politiche del Movimento sul territorio e raccogliendo le istanze del territorio e rappresentandole agli organi direttivi del Movimento”.