FORMIA – Pedinamenti, appostamenti, ingiurie e violenze ai danni dell’ex moglie e persino sui figli? Tutto falso. Ha conosciuto questo colpo di scena l’interrogatorio di garanzia svolto davanti il Gip del Tribunale di Cassino Domenico Di Croce da parte di un 45enne di Formia che la scorsa settimana era stato raggiunto dalla misura cautelare che, chiesta dal Sostituto procuratore Eugenio Rubolino, era stata disposta dallo stesso magistrato. Il provvedimento di divieto di avvicinamento è stato revocato dal Gip dopo lo svolgimento di una serie di indagini difensive effettuate dal legale del 45enne, l’avvocato Pasquale Cardillo Cupo.
Ha ricostruito un’altra verità, “fondata” su video inequivocabili e post di allegre feste della donna con i presunti testimoni, in cui si brindava al prossimo arresto del 45enne. A dire della sua difesa sono stati episodi inventati e messi alla base dell’unico vero obiettivo da raggiungere, allontanare il papà dai propri figli con il divieto di avvicinamento. Il 45enne aveva inoltrato alla stessa Procura di Cassino alcune denunce in cui lamentava il divieto imposto dalla moglie di vedere propri figli e la richiesta, che non aveva avuto alcun riscontro, di essere subito interrogato per fornire le prove della falsità delle denunce formalizzate ai suoi danni.
“I maltrattamenti verso le donne ed i propri familiari in genere – ha dichiarato l’avvocato Cardillo Cupo – sono tra i peggiori reati che un uomo possa commettere, ma altrettanto gravi sono le condotte calunniose di chi usa il codice rosso solo per impedire a padri e figli di mantenere un legame naturale, inventando falsi episodi e creando traumi enormi nei bambini. Il consiglio è che si gestiscano le crisi familiari con grande serietà e serenità e, soprattutto, con l’aiuto di figure professionali in grado di essere di ausilio ai genitori in crisi, smorzando i contrasti e cercando di garantire ai minori la serenità necessaria alla loro crescita”.
