Formia / Vertenza Rosanna Picano: nomina del nuovo legale, l’incarico passa all’avvocato Scipione

Cronaca Formia

FORMIA – L’aveva preannunciato: “Continuerò la mia battaglia”. E così è stato. L’ex comandante della Polizia Locale del comune di Formia Rosanna Picano sembra aver smaltito la decisione per il tipo di sentenza del Tar del Lazio-sezione di Latina che ha sollevato (dopo un’attesa durata sette mani dopo la discussione del ricorso) l’effetto di giurisdizione contro la decisione della Giunta di centro destra di sollevarla, attraverso un decreto del sindaco Gianluca Taddeo, dall’incarico svolto per anni e di attribuirle soltanto la responsabilità del settore “Affari generali”.

I giudici amministrativi di Latina erano stati chiari nei confronti della dottoressa Picano e la loro posizione era stata rilanciata nella sua memoria difensiva anche dal legale nominato dall’avvocato nominato dal comune di Formia, il professor Maurizio Danza: per questo tipo di controversia non è competente il Tar ma il giudice ordinario, quello del lavoro. L’ex comandante Picano ne ha preso atto e ha deciso in questi giorni di cambiare assistenza legale. Ha firmato una delega a rappresentarla nel nuovo contenzioso documentale che inizierà davanti la sezione Lavoro del Tribunale di Cassino a favore di uno dei legali amministrativi più brillanti della provincia di Latina, l’avvocato formiano Luca Scipione. Consapevole del fatto di avere ancora del tempo a disposizione, il neo legale dell’ex comandante della Polizia Locale impugnerà tutti quegli atti amministrativi che hanno provocato, di fatto, un dimensionamento e declassamento, professionale e funzionale, dell’alta funzionaria del comune di Formia.

Il contenzioso chiederà di pronunciarsi sulla legittimità o meno della delibera di Giunta numero 135/2022 riguardante l’“approvazione del nuovo assetto organizzativo dell’ente, nella parte in cui dispone il superamento del corpo di Polizia Municipale, istituendo il settore 3 comprendente contratti, CUC, Polizia amministrativa, Polizia stradale, Affari Legali”; la deliberazione del Consiglio Comunale numero 24/2022 circa l’“approvazione del documento unico di programmazione 2022/2024”, limitatamente ai riflessi sulla medesima della deliberazione Giunta comunale n 135 del 31 maggio 2022, nella parte in cui, ingloba il corpo della Polizia Municipale” e anche la deliberazione di Giunta comunale numero 67/2022 relativamente alla “ridefinizione dell’assetto organizzativo”.

Il Tar di Latina, dunque, si era dichiarato incompetente a pronunciarsi sull’efficacia di questi tre atti amministrativi e l’avvocato Luca Scipione intende applicare quanto prevede il decreto legislativo 165 del 2001 che recante le “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche” (il cosiddetto Testo unico del pubblico impiego), detta puntuali disposizioni sul riparto di giurisdizione tra giudice amministrativo e ordinario, prevedendo, in particolare, all’articolo 63, comma 1, di sancire la regola generale dell’attrazione nell’ambito della giurisdizione della gestione delle controversie relative al pubblico impiego privatizzato, che siano “devolute al giudice ordinario, in funzione di giudice del lavoro, tutte le controversie relative ai rapporti di lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni, incluse quelle le controversie concernenti l’assunzione al lavoro, il conferimento e la revoca degli incarichi dirigenziali e la responsabilità dirigenziale, nonché quelle concernenti le indennità di fine rapporto, comunque denominate e corrisposte, ancorché vengano in questione atti amministrativi presupposti”.

Ad avvalorare questa norma, poi, sono diverse sentenze della Cassazione, non ultima quella sezione Unite della Cassazione civile del 19 aprile 2023”. Un lavoro di verifica sul contenuto della sentenza del Tar firmata dal presidente Riccardo Savoia è in corso dal giorno della sua pubblicazione e – dalle poche e scarne indiscrezioni trapelate – e non è escluso che l’ex comandante Picano, oltre a sollecitare il pronunciamento del giudice del lavoro del Tribunale di Cassino, possa produrre anche un ricorso al Consiglio di Stato contro la tardiva sentenza del Tar di Latina che – come detto – ha deciso di…non decidere.