Gaeta / Permesso a costruire per l’assessore Teoldolina Morini, è di nuovo polemica

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GAETA – Sarcasmo e veleni. Le dichiarazioni del sindaco di Gaeta Cristian Leccese di non voler revocare l’incarico di vice sindaco e di assessore all’urbanistica Teodolinda Morini – destinataria insieme ad altre 12 persone del provvedimento di rinvio a giudizio con le ipotesi di reato di abuso d’ufficio, turbata libertà degli incanti e lottizzazione abusiva – ha creato ulteriori e prevedibili polemiche. Il più pugnace dei consiglieri d’opposizione, Franco De Angelis (Insieme con Silvio D’Amante sindaco), ricorre all’ironia in ordine “all’ultimo regalo” ricevuto dall’assessore Morini.

Il suo dirigente, Antonio Di Tucci, soltanto il 4 dicembre scorso ha rilasciato il permesso a costruire numero 41 “per la realizzazione di intervento di ampliamento di un edificio residenziale esistente” in via degli Olivi numero 5 a Gaeta. Il semaforo verde del dirigente del Dipartimento ”Riqualificazione e o urbana” del comune ha concluso un’istruttoria iniziata il 29 maggio 2017 quando l’appena eletta consigliera comunale Morini presentò un’istanza integrata, nel corso del tempo, da una serie di pareri di natura paesaggistica e da un atto di donazione redatto da un notaio di Gaeta il 29 dicembre 2020 (la dottoressa Morini era o meno proprietaria dell’immobile per il quale aveva avanzato la richiesta di permesso a costruire tre anni e mezzo prima?).

Il consigliere De Angelis, ironico e pungente al punto giusto, stigmatizza il garantismo “a gettoni” o “ad personam” del sindaco Leccese: “Prendiamo atto che non servono i provvedimenti di revoca dell’incarico assessorile o tantomeno le dimissioni del vice sindaco. Il dirigente del settore, una settimana prima del provvedimento di rinvio a giudizio del Gup Lo Mastro, ha finalmente rilasciato un permesso a costruire dopo sei anni e mezzo. Io, se fossi al posto dell’assessore Morini, farei causa al comune di Gaeta per i ritardi che ha dovuto subire. E non va bene”. Il tono di De Angelis diventa improvvisamente più serioso quando attacca frontalmente il sindaco di Gaeta Leccese:” D’altronde per uno che ha detto che l’opposizione ha atteggiamenti criminali e camorristi cosa ci saremmo dovuto attendere diversamente? Il ragazzo ha le idee chiare su chi sono i malfattori in questa città che stanno tutti da una parte. Ne prendiamo atto”.

Il permesso a costruire numero 41 rilasciato il 4 dicembre all’assessore Morini costituisce l’ultimo atto di un contenzioso che aveva visto un confinante del vice sindaco prevalere davanti il Tar (il comune di Gaeta era stato condannato a pagare le spese di liti) per il mancato accesso agli atti nei confronti della documentazione riguardante l’assessore all’urbanistica. Il sindaco Leccese, dopo le mirate censure del Movimento Cinque Stelle, era arrivato a dichiarare “di non conoscere i contenuti dell’ordinanza del Tar, di non avere contezza che l’assessore Morini sia coinvolta in questo procedimento. Probabilmente si tratta di un parente, ma non lei in prima persona. Il provvedimento è anonimizzato, perché interessa una vicenda tra privati.”. Le bordate del consigliere De Angelis non si sono fatte attendere: “Il sindaco Leccese può raccontare ad un bambino che esiste N Babbo Natale. Le ordinanze del Tar quando arrivano al comune di Gaeta, perché parte in casa, in un contenzioso tra i privati (ma Linda Morini è anche vice sindaco e assessore all’urbanistica) non riportano gli “omissis” a cui fa falsamente riferimento il sindaco Leccese”.

Nonostante le richieste dei consiglieri di minoranza Franco De Angelis, Sabina Mitrano e Emiliano Scinicariello, il primo cittadino è stato categorico – come detto – di non voler revocare il mandato assessorile ala dottoressa Morini e allo stesso assessore alla Polizia Locale Stefano Martone, accusato di aver difeso il padre, l’ex assessore Alessandro, per la vicenda dell’ex stazione: “Esiste la presunzione di innocenza fino all’ultimo grado di giudizio, confidiamo nella magistratura e nel lavoro delle autorità competenti. Stiamo parlando di cose in cui, chi fa politica, mette in conto di potere incappare”.

Il consigliere De Angelis, infine, annuncia una mobilitazione nei confronti della città, “anche nei confronti dell’elettorato che ha votato a favore l’attuale amministrazione comunale, dopo l’annuncio del sindaco Leccese di non voler avviare la procedura d’acquisizione dell’ex piazzale al patrimonio del comune. Leccese si è giustificato che una prassi del genere inizierà solo quando ci sarà una sentenza definitiva per lottizzazione abusiva. La controreplica di De Angelis è stata la seguente: “Spero che il sindaco ricordi che la delibera di dare mandato al dirigente di avviare l’iter di acquisizione dell’area dell’ex stazione era stata votata dalla sua maggioranza. E il primo voto era stato il suo. Ha cambiato idea? Mi rendo conto che lui debba sempre ubbidire”.