Cronaca

Latina / Operazione “Senex”: maltrattamenti di anziani in casa di riposo, fermata una 50enne

LATINA – Tre persone denunciate e una arrestata nel corso di un’operazione della Guardia di Finanza del comando provinciale di Latina contro maltrattamenti agli anziani in una casa di riposo alle porte del capuologo pontino. I militari, coordinati dal Sostituto Procuratore Marco Giancristoforo, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare personale emessa dal gip del Tribunale di Latina Giuseppe Molfese, nei confronti di una persona ritenuta responsabile di maltrattamenti ai danni di anziani ricoverati in una casa di riposo.

Si tratta della 50enne coordinatrice dei servizi socio-assistenziali, oggi impiegata in altra struttura socio-assistenziale. L’operazione, denominata “Senex”, trae origine da un’attività informativa svolta sul territorio e condotta dai finanzieri del Gruppo di Latina, nei confronti di una struttura socio-assistenziale (gestita da una società pontina). Dalle indagini sono emersi “allarmanti episodi di maltrattamento, fisico e psicologico, ai danni degli anziani ospiti della struttura residenziale”.

Si tratta di un centro per il quale le famiglie di origine pagavano in media una retta mensile di circa 1.000/1.500 euro. Nei confronti della responsabile e coordinatrice dei servizi socio assistenziali, erogati all’interno della struttura, è stato ipotizzato dagli inquirenti il reato di maltrattamenti, aggravato dalla circostanza dell’aver commesso il fatto in danno di persone ospitate presso strutture socio-assistenziali, attraverso l’utilizzo reiterato di metodi di vessazione fisica e psicologica, nei confronti degli anziani ricoverati, costretti a vivere in uno stato di costante soggezione e paura, oltre che di disagio psico-fisico.

Dalle indagini, sottolineano i finanzieri, sono emerse “continue ingiurie e minacce” ma anche “violenze fisiche” come “schiaffi, spinte, strattonamenti” e verbali, con “offese ed insulti”. Inoltre secondo i finanzieri la somministrazione di farmaci avveniva “in modo superficiale e non aderente alla corretta terapia, invertendo talvolta i programmi terapeutici e gli ospiti venivano anche minacciati di essere legati e strattonati per far cessare le lamentele. E’ emerso anche, sottolineano i finanzieri, il disinteresse per le loro richieste di mangiare, la necessità di essere lavati o di usufruire dei servizi igienici.

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