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Sud Pontino / “Con me la luce di mia madre”, parla Martina la figlia della vittima di femminicidio Valentina Colella

SUD PONTINO – Il tragico femminicidio che si consumò il 15 marzo 2011 nella campagne di Spigno Saturnia è stato al centro di una commovente testimonianza resa da una studentessa presso il Palazzo Melzi a Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, sede della facoltà di Giurisprudenza dell’Ateneo “Luigi Vanvitelli“.

Questa studentessa si chiama Martina Floriano, ora ha 19 anni ed la figlia di Valentina Colella che 12 anni fa, quando venne uccisa, di anni ne aveva 26, con due colpi di pistola Beretta calibro 9×21 da Carlo Emanuele Caliman, all’epoca agente della Polizia provinciale. Non accettava la rottura della relazione con Valentina: “Voleva sposarsi con me mentre io volevo convivere e inoltre Valentina mi aveva detto di aver saputo da altre persone che io l’avevo tradita”.

La figlia, ormai una donna matura anche terribilmente segnata dall’omicidio della mamma, ha deciso di raccontare il suo dramma davanti ad una platea di colleghi studenti universitari laurendi in legge: “Il mio desiderio più grande è di incontrare l’assassino di mia madre e presentarmi, dirgli che sono la figlia della donna che ha ucciso, e poi andarmene senza dire nulla, senza rabbia, perché consuma solo chi la prova. E poi con me mia madre c’è sempre. Mi sento finalmente viva, anche perché ho sempre con me la luce di mia madre”.

Caliman dopo sei anni è uscito dal carcere e “oggi – ha aggiunto Marina- fa anche il docente. Oggi vado avanti con i sogni e ambizioni, gli stessi che aveva mia madre. Purtroppo la mia famiglia ne è uscita divisa, ognuno si è chiuso in un suo mondo di dolore”.

Martina, oggi, studia Giurisprudenza coltivando la prospettiva di diventare un Magistrato ed ha deciso che è tempo di raccontare la sua – o meglio la “loro”, quella sua e di sua madre – storia.

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