Golfo di Gaeta / Acquacoltura, Gallinaro e Manzo: “riprende la battaglia per compimento dell’area sensibile”

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GOLFO DI GAETA –  “Che si arrivasse a modificare la delibera sull’area sensibile questo davvero non ce lo aspettavamo” – esordiscono così, in una nota congiunta Beniamino Gallinaro per l’associazione ecologista la “Barba di Giove” e Maria Rita Manzo  per conto dell’associazione “Art uno Formia”.

“La Giunta della Regione Lazio – si legge, proseguendo nella nota –  riesce a superare ogni immaginazione. Al di là del suo contenuto che non condividiamo appare offensivo che si sia intervenuti su una delibera ormai storica e sulla cui esecuzione si sono spesi fiumi di parole , battaglie politiche ,convegni , ordini  del giorno , interpellanze e quant’altro. Anni di impegno che hanno caratterizzato gran parte dell’area politica progressista e di sinistra e dell’ecologismo locale e regionale. Molti di noi ci hanno messo la faccia e brucia sentirsi schiaffeggiati da una proposta che ignora tutto ciò”. 

“Ci sentiamo presi in giro anche perché nella deliberazione approvata si cita, a supporto della decisione, la documentazione sicuramente già valutata per l’approvazione della carta vocazionale delle aree marine idonee agli impianti di molluschicoltura e piscicoltura. La carta vocazionale che ha individuato nel Golfo le aree di alta idoneità ove localizzare gli impianti di molluschicoltura.  Questa carta è una sorta di Piano Regolatore del mare con cui la Regione definisce le aree idonee per la localizzazione degli impianti.  Quindi modificare la delibera sull’area sensibile serve a poco perché gli impianti in ogni caso devono spostarsi dove previsto dalla carta che non prevede alcun impianto all’interno del Golfo” – spiegano Gallinaro e Manzo.  

Ed aggiugono: “Oltretutto vogliamo sottolineare che la delibera di modifica dell’area sensibile eliminando ogni divieto riferito alla molluschicoltura permetterebbe in futuro l’ampliamento degli stessi all’interno dell’area sensibile.  Quindi togliamo le vasche dei pesci e aggiungiamo filari di cozze, con buona pace degli operatori balneari di Vindicio. La Regione vuol far credere che sia una proposta risolutiva del problemi di salute del nostro mare ma non è così.  Abbiamo sempre ribadito che l’itticoltura è solo uno e nemmeno il più importante dei problemi che affliggono il mare del Golfo”.

E concludono: “Scarichi, depuratori, attività agricole sono i fattori principali che incidono sulla salute del nostro mare e la delibera di istituzione dell’area sensibile del 2010 disegnava un percorso di intervento mai attuato. Ci saremmo aspettati che una proposta di modifica non si limitasse solo a cassare gli impianti di molluschicoltura ma delineasse un percorso complessivo definito temporalmente e finanziariamente di decollo dell’area sensibile del Golfo. Ci sembra tutto questo molto discutibile , politicamente non condivisibile come è del tutto non condivisibile la disattenzione di una certa area politica ai temi che riguardano la tutela del mare e del golfo. Con questa decisione della Regione, riprende la battaglia a favore di un reale compimento dell’area sensibile”.