Gaeta / Piazzale ex-stazione ferroviaria, oggi l’inizio dell’udienza preliminare per il rinvio a giudizio di 13 indagati

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GAETA – La vendita di una porzione del piazzale dell’ex stazione ferroviaria di Gaeta è stata pubblicizzata “a lungo” sul sito web del Consorzio industriale del sud Pontino e, dunque, a “disposizione di tutti”. La Giunta municipale di Gaeta, poi, poteva, parimenti al Consiglio comunale, adottare una variante al piano regolatore generale. Questo procedimento è stato avallato non a caso dalla Regione Lazio. La lottizzazione edilizia? Non si può prefigurare nel momento in cui la destinazione d’uso dell’area è rimasta invariata: parcheggio era e parcheggio è rimasto.

Sono queste le conclusioni scaturite dalla lunga udienza preliminare celebrata giovedì mattina davanti il Gup del Tribunale di Cassino Salvatore Lo Mastro chiamato a decidere se accogliere una richiesta della Procura (rappresentata in aula dal suo capo facente funzione Maria Beatrice Siravo) di rinviare a giudizio in merito alla querelle della vendita da parte dell’ex Consorzio industriale di una parte del piazzale della stazione ferroviaria alla società “Immobiliare Cavour srl” .

Le ipotesi contestate dai Pm Chiara D’Orefice e Alfredo Mattei per i 13 indagati (tra imprenditori, i vertici della Giunta municipale di Gaeta e dell’ex Consorzio Industriuale del sud pontino in carica tra il 2018 ed il 2020 e tecnici dello stesso comune) sono, a vario titolo, turbata libertà, concorso in abuso d’ufficio e lottizzazione abusiva. L’udienza preliminare si è risolta con un nulla di fatto nel senso che il Gup Lo Mastro scioglierà le sue riserve nella seduta dell’11 dicembre quando sarà completata l’arringa delle difese con l’intervento degli avvocati Gianluca Giannichedda e Stefania Miele quali legali difensori dell’ex presidente del consorzio industriale del sud pontino (ora vice presidente del consorzio industriale della Regione Lazio) Salvatore Forte e dell’ex direttore tecnico dello stesso ex Consind Giampaolo Scalesse.

Del resto l’udienza preliminare è scivolata via, dopo la presa d’atto della mancata costituzione di parte civile del comune di Gaeta, con la presentazione di circostanziate memorie difensive e le successive arringhe degli avvocati Vincenzo Macari (legale di Vincenzo Zottola), Luigi D’Anna ( Antimo Merenna), Andrea Di Croce (Stefania Della Notte), Stefano Martone (Alessandro Martone), Ernesto Renzi (i titolari della Cavour Immobiliare Edoardo Pansini e Fabrizia Conte) e l’avvocato Antonio Buonemani, quest’ultimo legale difensore dell’ex sindaco di Gaeta e ora consigliere regionale di Forza Italia Cosimino Mitrano.

Se sparuta è stata la presenza in aula dei 13 indagati – hanno voluto partecipare all’udienza preliminare i soli Salvatore Forte, Giampaolo Scalesse e Stefania Della Notte – le motivazioni della necessità di svolgere un processo per i 13 indagati sono state illustrate dalla Procura a tre anni e mezzo dall’inizio delle indagini e a dieci mesi dalla loro conclusione.

Nel suo mirino sono finiti l’ex presidente del Consorzio Industriale del sud Pontino Salvatore Forte (Forza Italia), i membri del consiglio d’amministrazione in carica tra il 29 giugno 2018 ed il 15 gennaio 2020 (Antimo Merenna e Vincenzo Zottola), l’ex direttore tecnico dello stesso Consind Gianpaolo Scalesse, i componenti della Giunta municipale di Gaeta in carica nell’estate 2019 (l’ex sindaco e dallo scorso febbraio consigliere regionale di Forza Italia Cosimino Mitrano e gli assessori Angelo Magliozzi, Linda Morini, Alessandro Martone, Lucia Maltempo, Felice D’Argenzio), l’attuale dirigente del settore “Riqualificazione Urbana” del comune di Gaeta Stefania Della Notte, il legale rappresentare (Edoardo Pansini) della società acquirente (“Immobiliare Cavour”) il parcheggio e la moglie Fabrizia Conte.

Secondo i Pm inquirenti il Consorzio industriale del Sud Pontino avrebbe utilizzato “mezzi fraudolenti” tra il 29 giugno 2018 (data di pubblicazione dell’avviso di vendita) ed il 15 gennaio 2020 (giorno in cui fu stipulato il contratto definitivo di compravendita) per alienare alla neonata società “Immobiliare Cavour srl” il piazzale della stazione della ferroviaria di Gaeta. E’ questa – come detto – una delle gravi accuse (turbata libertà degli incanti) che la Procura nuove nei confronti dei vertici dell’ente di promozione industriale. L’ex presidente Salvatore Forte e i membri del Consiglio d’amministrazione dello stesso Consind (l’ex presidente della Camera di Commercio di Latina Enzo Zottola e Antimo Merenna), il direttore tecnico dello stesso Consorzio Giampaolo Scalesse , il titolare della “Immobiliare Cavour” Edoardo Pansini e la moglie Fabrizia Conte avrebbero turbato, condizionandola per centrare l’obiettivo, la gara d’appalto pubblicata dal Consind il 29 giugno 2018.

Furono messi in vendita inizialmente tre fabbricati di proprietà dell’ente consortile, di 103 metri quadrati, di 3 e 5 vani. Il prezzo d’asta fissato in partenza fu di 408mila euro con termine per la presentazione delle domande fissato per il 13 luglio 2018. Qualcosa per la Procura va chiarito in ordine a quanto successe il 15 gennaio 2020. In sede di redazione dell’atto di compravendita vennero inserite “non solo le consistenze immobiliari insistenti nella particella 3184 del foglio 25 ma tutta l’area ad essa circostante costituita da tutti i terreni ad esso adiacenti per un’estensione di 2737 metri quadrati”.

Nella richiesta di rinvio a giudizio emerse come il Consorzio industriale – vuoi per il periodo estivo di cinque anni fa – abbia dato “una limitata pubblicità all’atto di alienazione” in violazione alle direttive impartite dall’Autorità nazionale anti corruzione secondo le quali la licitazione pubblica andava pubblicizzata sulla pagina web del sito del Cosind e “su almeno due quotidiani a maggiore diffusione locale”. Insomma di questa vendita da parte del Consorzio non lo sapeva nessuno…tranne che la società interessata.

L’unica offerta presentata fu soltanto della signora Conte che, solo il 7 settembre 2018 (e quindi in una data successiva alla scadenza della presentazione delle offerte fissata al 13 luglio dello stesso anno) costituiva con il marito Edoardo Pansini la società “Immobiliare Cavour”. Quest’ultima, che aveva la sede presso uno studio legale nella centralissima via Piave a Gaeta, si aggiudicò la gara con un’offerta di 409mila euro, soltanto mille euro in rispetto alla già economica base d’asta del Consorzio industriale.

Il secondo capo d’imputazione a causa del quale i Pm D’Orefice e Mattei hanno chiesto il processo riguarda i componenti della Giunta municipale di Gaeta in carica il 2 agosto 2019.Furono il sindaco dell’epoca Mitrano e gli assessori Angelo Magliozzi, Felice D’Argenzio, Lucia Maltempo e Teodolinda Morini (la penultima si è dimessa dalla Giunta un mese, l’ultima è in carica nella Giunta del sindaco Cristian Leccese di cui è “vice” e delegata all’urbanistica).

Rischiano il processo l’11 dicembre prossimo con l’ipotesi di reato di concorso in abuso d’ufficio insieme alla dirigente del Settore Riqualificazione urbana del Comune Stefania Della Notte. La loro accusa è di aver approntato e approvato la delibera di Giunta numero 171 del 2 agosto 2019 che dichiarava immediatamente eseguibile una variante al Prg del comune di Gaeta. Produsse un effetto immediato: l’ex piazzale della stazione veniva trasformato da zona “S” (servizi scolastici e erroviari) a “P”: parcheggi. Per la Procura quella delibera permise il recupero degli standard urbanistici e soprattutto l’aumento della capacità edfificatoria per la superfice di terreno ricadente in zona B1 ed identificata nel catasto nella particella 1379. Ma quale sarebbe stata la colpa del sindaco e degli assessori in carica quattro anni fa? Se il comune di Gaeta era stato (o almeno) tenuto all’oscuro di questa alienazione, la Giunta in carica nel 2019 avrebbe procurato al Consorzio Industriale del Sud pontino – avente peraltro la stessa guida politica, di Forza Italia – e alla neonata società “Immobiliare Cavour” un ingiusto vantaggio patrimoniale costituito – come detto – da “un considerevole aumento del valore commerciale dell’area…nelle more del procedimento di definizione dell’operazione di vendita del sito”.

Nel terzo ed ultimo d’imputazione sono citati sempre il presidente consortile Forte, i due ex membri del Cda Antimo Merenna e (l’ex presidente della Camera di Commercio di Latina) Vincenzo Zottola nonché l’ex direttore tecnico Scalesse perché il 14 giugno 2019, proponendo con la delibera 85 la variante urbanistica per la riattivazione della linea ferroviaria Gaeta-Formia (con la realizzazione di un nodo di scambio), proposero anche il frazionamento di parti dell’area adiacente a quello oggetto della pubblica vendita con la conseguente formazione di sei particelle, da 3218 a 3225. I vertici del Consorzio industriale davanti il Gup Lo Mastro devono difendersi dall’accusa di lottizzazione abusiva per la presunta violazione del Dpr 380/01. E’ un ‘ipotesi di reato che la stessa Procura ha prefigurato unitamente proprio all’ex sindaco Mitrano e ai suoi assessori in carica il 2 agosto 2018 quando, recependo l’illegale frazionamento operato dal Consorzio, approvarono la variante urbanistica richiesta dallo stesso ente di promozione industriale.

Per la Procura, il comune di Gaeta, ‘ubbidendo’ alle volontà dell’ex Consind, di fatto contribuì ad aumentare la capacità edificatoria del lotto già qualificato in zona B1 (di cui alla particella 3179) trasformato – come detto – da zona “Servizi scolastici” a quella più remunerativa zona “P”. La Giunta Mitrano operò, insomma, una vera e propria lottizzazione abusiva operando una variante al Prg senza un idoneo piano attuativo o piano di lottizzazione”. Per la Procura di Cassino serviva un piano di lottizzazione per approntare una lottizzazione edilizia. I legali dei vertici del Consorzio Industriale hanno sempre contestato soprattutto l’entità della turbativa d’asta.

Se il prezzo della vendita del parcheggio dell’ex stazione ferroviaria con alcune pertinenze è stato deciso da una perizia giurata, la turbata libertà non si può prefigurare in occasione della gara d’appalto che, pubblicata dal consorzio il 29 giugno 2018, registrò la partecipazione di una sola offerta, prima nel luglio 2018 da parte della signora Conte e poi il 7 settembre 2018 (e quindi in una data successiva alla scadenza della presentazione delle offerte fissata al 13 luglio dello stesso anno) quando ha costituito con il marito Edoardo Pansini la società “Immobiliare Cavour”. I legali difensori hanno ribattuto nei loro interventi l’inesistenza dell’accusa circa “una limitata pubblicità all’atto di alienazione” in violazione alle direttive impartite dall’Autorità nazionale anti corruzione. Il bando è stato pubblicato “a lungo” sul sito web del Consorzio industriale e, dunque, era a “disposizione di tutti”.